In Giappone si lavora davvero troppo?
In tanti pensano ai nipponici come persone molto laboriose e loro amano essere visti così. Ma è proprio vero che lavorano tanto, quasi troppo? Se siete stati in Giappone almeno una volta nella vita vi sarete fatti un’idea anche solo prendendo una metropolitana. Ma andiamo con ordine e scopriamo com’è la tipica giornata del classico impiegato/a salaryman/salarywoman, per capire se il luogo comune del lavoratore giapponese oberato e che non si gode la vita è reale o meno. E’ vero o no che in Giappone si lavora troppo?
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La cultura del lavoro giapponese è spesso oggetto di discussioni fuori dai confini. Da una parte c’è ammirazione perché gli stipendi in Giappone sono buoni, tutti lavorano e la disoccupazione è praticamente inesistente. Dall’altra però c’è il fatto che per i giapponesi il lavoro viene prima di loro stessi e della famiglia, sempre se ne hanno una. Vi si dedicano con tutte le loro forze e questo lo si può notare benissimo dalla quantità di persone che la sera crollano addormentate sui mezzi pubblici. Col passare degli anni, alcuni si ammalano mentalmente fino ai casi estremi di morte da superlavoro. Esiste addirittura una parola giapponese che identifica letteralmente la piaga del “morire di superlavoro”: karoshi.
Negli ultimi anni però, il Giappone sta tentando di correre ai ripari, con una riforma del lavoro. Questa include la sperimentazione di diversi tipi di orari per provare a migliorare la qualità della vita dei salaryman senza perdere produttività. Tutto questo fa parte di un programma più ampio in cui il Giappone ultimamente si sta fortemente impegnando per combattere i problemi causati dalla sua inesorabile recessione economica. Dettata in primis dal calo della popolazione in età lavorativa, causata della ben nota e pluridecennale mancanza di nuove nascite. Ma torniamo al quesito centrale di questo post: è vero che i giapponesi lavorano troppo? Diamo un’occhiata ad una giornata tipo di un impiegato nipponico, dal momento in cui si sveglia a quando va a letto.
6:30 – 7:30: suona la sveglia
In Giappone la puntualità è un punto fermo. Soprattutto nel lavoro, dormire troppo è visto come un segno che non sai gestire i tuoi affari, quindi le persone saranno portate a non fidarsi di te. Dopo la sveglia la prima cosa è la colazione. Tradizionalmente questa consisteva in riso bianco, zuppa di miso, pesce grigliato e tamagoyaki (frittata arrotolata). Ma i tempi sono cambiati, sia che si viva da single che con famiglia, sempre più persone cercano di risparmiare tempo al mattino, facendo una colazione veloce e semplice ad esempio a base di pane e burro. Poi, anche per motivi di salute, soprattutto i giovani mangiano frutta, assieme a yogurt e muesli.
8:00 – 9:00: pendolarismo
Nelle grandi città come Tokyo e Osaka, i treni sono la spina dorsale del trasporto pubblico. Trasportano praticamente tutti i pendolari nipponici, per questo nelle ore di punta traboccano di persone. Ecco perché il lasso di tempo tra le 8:00 e le 9:00 del mattino, quando i treni sono zeppi di impiegati e studenti, è chiamato “corsa dei pendolari.” Alcune linee di Tokyo operano al 200% della capacità in questi orari, per questo consiglio sempre di non trovarsi mai su quei treni quando siamo in vacanza in Giappone se non vogliamo sperimentare la vita di una sardina. Meglio viaggiare prima o dopo.
Dentro i treni giapponesi non vola mai una mosca. Tutti scrollano i telefoni, leggono, dormono o, per meglio dire, fanno inemuri. In passato molte persone avevano dei quotidiani in mano la mattina ma adesso non se ne vede più nessuno, al limite qualcuno legge dei manga. Anche gli adulti lo fanno, anzi, forse più dei giovani che ormai li leggono tutti online.
12:00 – 13:00: pausa pranzo
Sempre più aziende giapponesi stanno tentando di implementare un orario di lavoro flessibile ma ancora la maggior parte dei lavoratori pranzano da 12:00 alle 13:00. In questi orari le strade giapponesi si riempiono di persone con in mano solo un portafoglio e un cellulare, in cerca di un ristorante dove mangiare nelle vicinanze dell’ufficio. Nella maggior parte dei casi, se la cavano spendendo poco, circa 800-1.200 ¥ (dai 5 agli 8 €). Alcune grandi aziende hanno anche la mensa interna, in quel caso spendono addirittura meno (500 ¥, 3.50 €). Alcune persone, sia per risparmiare tempo che denaro, scelgono un semplice panino del combini, onigiri ripieni o qualcosa preso in una fornita panetteria. Infine alcuni optano, ogni tanto per cambiare, per il proprio pranzo bento fatto in casa, solitamente chi ha una moglie che lo prepara per lui, oppure se lo preparano per loro stessi.
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