Il Giappone riapre il 10 giugno: ammessi solo gruppi
I viaggiatori stranieri saranno classificati secondo tre colori: blu, giallo e rosso, in base alla situazione pandemica del paese di provenienza. I paesi blu non dovranno fare quarantena, mostrare prova delle vaccinazioni o sottoporsi a test PCR all’arrivo. Si tratta di 98 paesi tra i quali Stati Uniti, Regno Unito, Australia e finalmente anche l’Italia! Il Giappone riapre il 10 giugno e da questa data si potrà rientrare nel paese ma solo a piccoli gruppi e tramite viaggi organizzati dalle agenzie in collaborazione con NTA (Nippon Travel Agency). Ma vediamo i dettagli.
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Prima della pandemia, in Giappone entravano ogni anno più di 30 milioni di turisti stranieri. Quel numero è sceso praticamente a zero in due anni. Ma ormai da qualche giorno sembra che il paese sia finalmente pronto a riaprire le sue preziose frontiere ed accogliere di nuovo turisti stranieri. A patto che si sia disposti ad accettare alcune rigide condizioni di viaggio.
Giovedì scorso il primo ministro Fumio Kishida aveva già annunciato che dal 1 giugno il Giappone avrebbe aumentato il tetto massimo di viaggiatori in entrata da 10.000 a 20.000 giornalieri. Già da qualche giorno poi, piccoli gruppi di turisti americani sono già entrati nel paese aderendo al rigido programma di prova di NTA.
Per ora infatti non c’è ancora libertà di azione individuale e si devono seguire itinerari prestabiliti senza poter usare nemmeno i mezzi pubblici. Prevedibilmente questi primi viaggi saranno anche più cari del normale, dato che sia i mezzi di trasporto che gli accompagnatori sono dedicati.
Gruppo blu
Ora è stato reso noto l’elenco completo dei paesi che sono ammessi dal 10 giugno ad usufruire dello stesso metodo controllato ed organizzato in micro-gruppi già avviato. Il primo elenco di paesi con meno restrizioni è il Gruppo blu:
Afghanistan. Algeria. Argentina. Armenia. Australia. Austria. Azerbaigian. Bahrain. Bangladesh. Belgio. Benin. Bolivia. Bosnia ed Erzegovina. Brasile. Bulgaria. Cambogia. Camerun. Canada. Cile. Cina. Colombia. Costa Rica. Cote d’ lvoire. Croazia. Repubblica Ceca. Danimarca. Gibuti. Repubblica Dominicana. Ecuador. El Salvador. Estonia. Etiopia. Finlandia. Francia. Germania. Ghana. Grecia. Guatemala. Hong Kong. Ungheria. Islanda. Indonesia. Iran. Iraq. Irlanda. Israele. Italia. Giamaica. Giordania. Kenya. Kirghizistan. Laos. Lettonia. Lituania. Lussemburgo. Madagascar. Malawi. Malesia. Messico. Monaco. Mongolia. Montenegro. Marocco. Mozambico. Myanmar. Paesi Bassi. Nuova Zelanda. Nigeria. Norvegia. Palau. Panama. Papua Nuova Guinea. Paraguay. Filippine. Polonia. Qatar. Repubblica di Corea. Romania. Russia. Ruanda. Serbia. Singapore. Slovacchia. Slovenia. Sud Africa. Sud Sudan. Spagna. Svezia. Svizzera. Taiwan. Tanzania. Thailandia. Timor Est. Uganda. Emirati Arabi Uniti. Regno Unito. Stati Uniti d’America. Zambia.
Gruppo giallo
I viaggiatori dei paesi del Gruppo Giallo avranno requisiti in entrata più severi. Test PCR all’arrivo e quarantena di 3 giorni + risultato negativo di un altro test. Chi ha un certificato di vaccinazione valido non è tenuto a sottoporsi ad un test all’arrivo, quarantena e altre misure:
Andorra. Angola. Antigua e Barbuda. Bahamas. Barbados. Bielorussia. Belize. Bhutan. Botswana. Brunei. Burkina Faso. Capo Verde. Repubblica Centrafricana. Ciad. Comore. Isola Cook. Cuba. Cipro. Repubblica Democratica del Congo. Dominica. Egitto. Guinea Equatoriale. Eritrea. Eswatini. Stati Federati di Micronesia. Gabon. Gambia. Georgia. Grenada. Guinea. Guinea-Bissau. Guyana. Haiti. Honduras. India. Kazakistan. Kiribati. Kosovo. Kuwait. Libano. Lesotho. Liberia. Libia. Liechtenstein. Macao. Maldive. Mali. Malta. Mauritania. Mauritius. Moldavia. Namibia. Nauru. Nepal. Nicaragua. Niger. Niue. Corea del Nord. Macedonia del Nord. Oman. Palestina. Perù. Portogallo. Burundi. Repubblica del Congo. Isole Marshall. Repubblica di Vanuatu. San Cristoforo e Nevis. Santa Lucia. Saint Vincent e Grenadine. Samoa. San Marino. Sao Tomé e Principe. Arabia Saudita. Senegal. Seychelles. Salomone. Somalia. Sri Lanka. Sudan. Suriname. Siria. Tagikistan. Togo. Tonga. Trinidad e Tobago. Tunisia. Turchia. Turkmenistan. Tuvalu. Ucraina. Uruguay. Uzbekistan. Vaticano. Venezuela. Vietnam. Sahara occidentale. Yemen. Zimbabwe.
Gruppo rosso
Infine i quattro paesi del Gruppo Rosso: Albania. Figi. Pakistan. Sierra Leone. A questi sarà richiesto un test PCR all’arrivo, una quarantena di 3 giorni presso una struttura designata dal governo e se hanno un certificato vaccinale valido dovranno comunque sottoporsi a quarantena di 3 giorni + risultato negativo di un test volontario.
Nonostante l’allentamento delle normative, ai turisti individuali non sarà ancora consentito l’ingresso in Giappone. Per entrare si deve per forza far parte di gruppi e fare visite guidate con la NTA (Nippon Travel Agency). Il Ministero degli Affari Esteri deve ancora fornire dettagli specifici sugli itinerari consentiti e quanto margine di manovra sarà permesso per i movimenti indipendenti al di fuori delle attività prestabilite.
Tuttavia, sembra che si stiano facendo già dei preparativi per riaprire totalmente ai turisti internazionali il New Chitose Airport di Hokkaido e l’Aeroporto Naha di Okinawa. Questo suggerisce che dal prossimo mese le prefetture più settentrionali e meridionali del Giappone saranno le potenziali prime destinazioni turistiche totalmente aperte del paese. Probabilmente anche perché meno affollate delle metropoli come Tokyo e Kyoto.
In conclusione, per la novità che tutti stiamo aspettando, cioè quando poter rientrare liberamente e senza nessun obbligo di gruppi e agenzie, dovremo aspettare una data specifica. Ovvero quando ci saranno le elezioni politiche giapponesi previste a luglio 2022. Quindi almeno fino a questa data niente ritorno ai viaggi “normali”.
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Fonte: @soranews24