Alcune scuole giapponesi vietano la coda di cavallo

Alcune scuole giapponesi vietano la coda di cavallo

Il Giappone agli occhi del mondo è un paese moderno ma in alcune cose tende a mantenere le sue antiche convinzioni. Anche quelle che sarebbe meglio far evolvere nel 2022. Come ad esempio le retrograde e sessiste regole che riguardano l’abbigliamento intimo e i capelli delle ragazze liceali.

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Una delle restrizioni più criticate, che è stata fortunatamente abolita da poco, è quella del controllo di routine del colore della biancheria intima delle studentesse. Prima in alcune scuole doveva essere rigorosamente bianca e le ragazze al mattino venivano ispezionate dai professori, anche maschi, per verificarlo.

Anche il colore dei capelli fino a qualche tempo fa doveva essere solo nero, il colore standard dei giapponesi. Se li avevi schiariti o naturalmente castani dovevi tingerli. Ora per fortuna queste regole, che ancora resistevano in alcune scuole, non esistono più. Ma all’orizzonte ne è uscita fuori un’altra che ha nuovamente fatto discutere.

Alcune scuole giapponesi vietano la coda di cavallo

Le studentesse in alcune scuole non possono legarsi i capelli con la tipica coda di cavallo. Il motivo? Secondo il costume giapponese, il collo e la base della nuca sono il punto più sensuale di una donna. Anche le Geisha evidenziano la parte dietro del collo facendolo sbucare dal kimono e non dipingendolo con il trucco bianco. Se ci pensate anche noi il profumo lo spruzziamo sul collo, non a caso. In Giappone pensano che la scuola non sia il luogo adatto per esporre una parte del corpo che potrebbe ‘eccitare sessualmente‘ gli studenti!

Non ci sono statistiche nazionali sul numero di scuole giapponesi che attualmente vietano le code di cavallo. Comunque esiste un sondaggio del 2020, relativamente recente quindi, che indica che una scuola su dieci a Fukuoka, nella regione meridionale del Kyushu, non permette alle ragazze di avere i capelli legati con la coda e il collo in vista.

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Anche nella prefettura di Shizuoka, circa 140 km a sud-ovest di Tokyo, ci sono state segnalazioni di scuole che la vietano. Per assurdo però non vengono vietati i tagli di capelli corti a caschetto, che lasciano scoperto il collo lo stesso. Ogni tanto ci sono delle denunce di genitori e studenti per la presenza di regole scolastiche assurde e a volte riescono a farle togliere. Ma altre perdurano finché nessuno si lamenta.

Il divieto delle code di cavallo è solo una delle tante rigide norme scolastiche giapponesi denominate Buraku Kosoku. Non solo colore della biancheria intima bianco e colore dei capelli nero ma anche come devono essere i calzini degli studenti, la lunghezza delle gonne, le uniformi che non possono essere modificate con accessori come spille o cinture. Pensate che non si possono nemmeno indossare gioielli di nessun tipo, nemmeno dei piccoli orecchini.

Alcune scuole giapponesi vietano la coda di cavallo

Le regole del Buraku Kosoku sono una tradizione che risale al 1870, quando il governo giapponese stabilì il primo sistema di regolamentazione per l’istruzione. Negli anni ’70 e ’80 del 900′ le regole sono diventate sempre più rigide invece di allentarsi. E questo perché il periodo fu caratterizzato da bande di baby delinquenti che imperversavano nelle scuole usando violenza e bullismo.

Il bullismo giovanile purtroppo è ancora presente in Giappone, anche se rispetto al passato c’è una lenta diminuzione. Probabilmente certe regole di omologazione degli studenti, a partire dalle divise tutte uguali fino ai capelli neri, servono anche a non far spiccare nessuno e quindi non farlo prendere di mira dai bulli. A discapito della libertà ed espressione individuale di ogni persona, se pur giovane.

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Fonti: @japaninside e @vice


Alcune scuole giapponesi vietano la coda di cavallo