Codice di abbigliamento estremo in una scuola in Giappone
Le assurde e retrograde regole di una scuola della prefettura di Fukuoka, sono state oggetto di crescenti critiche nell’ultimo periodo. Tra le tante norme di abbigliamento, nelle quali c’è ovviamente l’uso delle divise scolastiche, spicca quella incredibile che riguarda la biancheria intima. Esistono infatti molte scuole che stabiliscono che l’intimo delle studentesse giapponesi debba essere rigorosamente bianco, codice di abbigliamento estremo in una scuola in Giappone.
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Il motivo è che in Giappone è considerato molto disdicevole che alle ragazze/signore si intravedano i reggiseni in trasparenza sotto i vestiti. Neanche cinturini ed elastici devono sbucare. Figuratevi intravedere un perizoma…
Una delle cose che più sconvolgono i giapponesi in vacanza in Italia è che noi invece non ci facciamo molto caso. A molte ragazze sbuca il laccetto del reggiseno dalle canotte oppure si intravedono le mutande da gonne trasparenti, vite basse o pantaloni bianchi e nessuno si scandalizza. Loro si.
Le divise scolastiche giapponesi sono quindi progettate, come la maggior parte dell’abbigliamento, in modo da non mostrare neanche per sbaglio nessuna parte dell’intimo. Le minigonne inguinali che si vedono negli anime nella realtà non esistono. Se qualche ragazza si accorcia un pò la gonna arrotolandola, lo fa solo fuori dalla scuola.
Solitamente per verificare che le studentesse la mattina prima di entrare a scuola siano in regola, gli insegnanti controllano il colore delle cinghie del reggiseno attraverso il colletto delle divise. Già di per sé cosa assurda. Ma una scuola nella prefettura di Fukuoka ha utilizzato un metodo ancora più scioccante.
Uno studente intervistato dall’Ordine degli avvocati di Fukuoka per uno studio sulle norme scolastiche della prefettura, ha spiegato: alle ragazze della mia scuola viene detto di mettersi in fila in corridoio con la camicia sbottonata. Un’insegnante poi passa e ispeziona ad uno ad uno i reggiseni per assicurarsi che siano bianchi. 😱
Non c’è certezza del fatto che controllino anche le mutande delle studentesse. Sarebbe stato un anime hentai in piena regola altrimenti. Ma anche solo costringerle a mostrare i reggiseni è una cosa inaccettabile. Si deduce anche che solo le ragazze subiscono questo tipo di controllo. La ragione sarebbe che le uniformi dei ragazzi, avendo i pantaloni lunghi, non rischiano di far intravedere l’intimo.
Altra rivelazione preoccupante dello studio dell’associazione degli avvocati: pare che il controllo della biancheria venga fatto spesso da insegnanti maschi. E nel caso in cui non fosse conforme alle regole viene chiesto di rimuoverlo! Non è chiaro se al posto di quello irregolare poi la scuola fornisca intimo in dotazione o la malcapitata dovrà passare il resto della giornata senza reggiseno. Incredibile.
Le reazioni delle persone online a tutto questo sono state un misto di rabbia e sdegno:
“Disgustoso.”
“Mi dispiace così tanto per quelle povere studentesse.”
“Queste scuole sono gestite da pervertiti”.
“Dovrebbero porre immediatamente fine ai controlli della biancheria intima nelle scuole.”
Sebbene un’abolizione nazionale immediata di queste assurde norme sia forse troppo da sperare, sembra che questi controlli esagerati siano prossimi alla fine. Sia Fukuoka che la prefettura di Saga hanno già riferito che non li stanno effettuando più da questa primavera. Speriamo che il Giappone tutto si adegui quanto prima…