Jouhatsu: il popolo evaporato del Giappone
Se ci pensate, al giorno d’oggi scomparire da tutto e tutti è molto difficile. Abbiamo tutti in tasca degli oggetti che lasciano dietro di noi una scia di accessi, geolocalizzazioni e pagamenti con carte di credito. Grazie a questi dati siamo facilmente rintracciabili in qualsiasi parte del mondo. Per non parlare delle telecamere a circuito chiuso ormai presenti praticamente ovunque. Eppure scomparire senza lasciare traccia non è impossibile, se qualcuno specializzato nel farlo ci aiuta.
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In Giappone chi decide di sparire dalla circolazione ha un nome ben preciso: jouhatsu, letteralmente ‘evaporato‘. Nel senso di evaporare dalla faccia della terra e non farsi più trovare. Sono uomini, donne, perfino famiglie intere a farlo. C’è chi scappa da matrimoni infelici per non affrontare l’iter del divorzio. Donne che scappano da mariti violenti portandosi via i figli. Ma soprattutto si volatilizza chi ha grossi debiti o guai con la legge. O chi ha alle calcagna qualche organizzazione malavitosa tipo Yakuza, come accade in una nota serie americana che credo tutti conoscano.
In Breaking Bad quando qualcuno è nei guai e deve sparire, contatta un venditore di aspirapolveri con una parola d’ordine: volere un nuovo filtro. Previo pagamento, verrà fornita una nuova identità, nuovi documenti (falsi), un nuovo lavoro e una nuova vita lontano dalla vecchia. In Giappone capita più o meno lo stesso ma lo fa un’azienda vera e propria chiamata Yonigeya ma conosciuta anche come ‘la ditta dei traslochi notturni’. Arrivano di notte e fanno sparire te e le tue cose con il favore delle tenebre.
La maggior parte degli evaporati comunque, per non rischiare di essere trovati, preferisce rifugiarsi in luoghi sperduti e lontani dalle città. In tanti scelgono le pendici del Monte Fuji e la zona di Hakone, ricca di sorgenti Onsen. Proprio i vapori delle terme dicesi che hanno dato vita al temine evaporati. In passato i fuggiaschi le sceglievano proprio per purificarsi dalle colpe del loro passato.
Un esempio di questo possiamo trovarlo nel fantastico manga Il diario della mia scomparsa, dello stesso autore di Pollon. E’ la vicenda reale del mangaka Hideo Azuma che da un giorno all’altro e all’apice della fama, decide di sparire rifugiandosi in montagna per fare il senzatetto. Tuttavia, la maggior parte delle persone che sceglie volontariamente di ‘evaporare’ non torna mai più indietro.
L’evaporazione non è altro che una forma di anonimato legale. Lo stato giapponese garantisce la più assoluta riservatezza in merito ai dati finanziari ed economici di coloro che decidono di scomparire. Praticamente queste persone chiedono che venga resettata la loro vita precedente per rinascere con un nuovo nome e nuove prospettive. Le leggi giapponesi rendono ancora più facile evaporare. Per loro la privacy è molto importante e le autorità raramente chiedono i documenti a qualcuno per strada.
Quando la polizia ha prove concrete che la persona scomparsa che qualcuno sta cercando si è allontanata volontariamente, non indagherà ulteriormente né fornirà più alcuna informazione. Nemmeno ai familiari stretti. In questi casi, se proprio vogliamo ritrovare qualcuno, l’unica possibilità è quella di rivolgersi ad un investigatore privato.
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