Modella di costumi da bagno generata dall'AI

Modella di costumi da bagno generata dall’AI

Il suo nome è Ai. Piuttosto comune in Giappone e non solo perché corto e facile da ricordare. Oltre ad essere un nome femminile, Ai 愛 significa anche ‘amore‘ in giapponese. In questo caso è ancora più perfetto perché affibbiato ad una ragazza generata con l’intelligenza artificiale, abbreviata proprio con la sigla AI!

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Il nome completo di questa innovativa ‘gravureidol (modelle di intimo e costumi) promossa dalla rivista del famoso editore Shueisha, è Ai Satsuki. Satsuki 皐月 in giapponese è il mese di maggio. Quindi il nome completo della modella generata artificialmente è 愛皐月, cioè Amore Maggio. Ed effettivamente guardandola potrebbe ispirare un amore che sboccia in primavera… peccato che questa bellezza nipponica non esista.

Ai ha fatto il suo debutto professionale lo scorso lunedì, apparendo nell’ultimo numero della rivista Weekly Playboy. Entità separata dall’americana Playboy, è specializzata in foto di modelle in costume da bagno e lingerie. Nel suo tweet Weekly Playboy descrive Ai come ‘la ragazza ideale‘ e specifica che ‘anche se in realtà non esiste, l’amore per lei che germoglia nel tuo cuore è reale.’

Nonostante non abbia un corpo fisico nel mondo reale, Ai è ufficialmente descritta come alta 1 metro e 57, nata a Tokyo e con l’hobby dei videogiochi. Dopo la sua apparizione nella rivista Weekly Playboy, Shueisha ha anche pubblicato un album fotografico digitale di 50 pagine intitolato Umaretate (appena nata), con immagini inedite non incluse su Weekly Playboy.

L’annuncio sul sito web Weekly Playboy Gravure Japan attualmente parla della distribuzione limitata e di nessuna ristampa per questo libro. La causa è l’aspro dibattito che si è creato in merito all’uso dell’intelligenza artificiale per simili prodotti che molti hanno trovato non condivisibile. Lo trovate QUI.

Modella di costumi da bagno generata dall'AI

Weekly Playboy ha anche chiesto esplicitamente ai suoi lettori: “Modelle generate con l’AI? Cosa ne pensi?” Suscitando risposte tra le più disparate:

“Niente scandali. Nessun problema di orari. Nessun problema con l’agenzia di talent. Nessun cachet. Suona bene.”

“Voglio che Weekly Playboy fotografi persone reali…”

“Tra qualche tempo le persone cominceranno ad apprezzare le modelle create dall’intelligenza artificiale”.

“Spero che questa sia una trovata una tantum e non tolga spazio ai veri fotomodelli.”

“Quando vedremo un video di Ai Satsuki?”

“Se verrà pubblicata una copia fisica del suo album fotografico lo comprerò.”

“Le cose diventeranno sempre più difficili per le modelle in carne ed ossa.”

“Io preferisco le gravure-idol reali. Hanno vere vite quotidiane e penso che questo faccia sentire i fan più contenti di aiutarle ad avere successo.”

Modella di costumi da bagno generata dall'AI

L’ultimo commento tocca un punto cruciale del tipico idolmarketing che esiste in Giappone. Infatti chi segue questi personaggi pubblici pensa che acquistare merchandising, partecipare a eventi meet-and-greet a pagamento (quelli in cui ti metti i fila per ore solo per stringere la mano al tuo idolo), quindi in generale sostenere finanziariamente un talento dello spettacolo, sia una parte fondamentale dell’essere un suo vero fan.

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Una modella fotorealistica generata dall’intelligenza artificiale, ovviamente non può alimentare la stessa connessione emotiva ed attaccamento umano tra una idol e i suoi fan. E’ proprio grazie a questo strano meccanismo che lo showbiz nipponico ha campato e campa tutt’ora. Ma in futuro, conoscendo anche l’amore dei giapponesi per le donne virtuali in genere, chissà…

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