Makoto Shinkai sogna di usare l’intelligenza artificiale per animare i suoi futuri film
Il famoso regista giapponese Makoto Shinkai, ha rilasciato recentemente un’intervista che ha fatto scalpore nel mondo del cinema d’animazione. Il suo ultimo film Suzume ha debuttato da poco anche in Italia, come anche in altri paesi del mondo, tra cui l’India. Shinkai si trovava proprio a Mumbai per la promozione del suo film, quando ha rilasciato una dichiarazione spiazzante che in pochi si sarebbero aspettati da lui.
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Considerando che l’intelligenza artificiale è un argomento che ultimamente tiene banco nell’ambiente dell’arte, del cinema e dell’animazione, anche a Shinkai è stato chiesto un parere sulla questione. Già altre personalità come autori e registi, hanno espresso preoccupazione sull’uso e abuso di questa tecnologia. E sull’inevitabile impatto che presto avrà sull’industria dell’intrattenimento e delle arti visive.
Hayao Miyazaki e Guillermo del Toro in passato si sono espressi entrambi negativamente sull’argomento, sottolineando che per loro usare un’AI per prodotti artistici è ‘un’insulto alla vita stessa‘. E Makoto Shinkai invece cosa ne pensa? Concorda con il mentore e guru del suo stesso settore Miyazaki? A giudicare dalla risposta che ha dato all’intervistatore indiano, il suo pensiero è tutto l’opposto!
“L’intelligenza artificiale è davvero eccezionale. Può realizzare animazioni, scrivere sceneggiature e creare musica. Sono una di quelle persone che pensa molto positivamente all’IA. In futuro potrebbe essere un ottimo strumento.”
Shinkai ha anche aggiunto di aver sognato che un giorno avrebbe potuto semplicemente consegnare i suoi storyboard ad una intelligenza artificiale che poi avrebbe animato il film per lui. E quel giorno ora si sta avvicinando a grandi passi.
“Il mio sogno è che un giorno io possa pensare un film, realizzare lo storyboard e poi darlo all’intelligenza artificiale che ne ricaverà un film fedele a come lo vorrei.”
Secondo lui l’AI all’inizio potrebbe essere usata solo per fare le animazioni inbetween, cioè gli intercalari tra i fotogrammi chiave di un anime. Quelli che di solito realizzano gli assistenti dei key-animator, i famosi animatori sottopagati per fare un lavorone noioso e che per questo ormai scarseggiano. Potrebbero benissimo essere rimpiazzati da una AI che così risolverebbe il problema della carenza di manodopera a basso costo. Alleggerendo il carico di lavoro di uno studio di animazione giapponese e accorciando i tempi biblici di produzione di un film, quindi anche i costi.
Tutti concordiamo che l’animazione fatta a mano stile Studio Ghibli sia bella, ma al giorno d’oggi non è più economicamente sostenibile. Ci vuole troppo tempo e troppa costosa manodopera umana. E’ come se, esistendo i treni Shinkansen, uno si ostinasse ad andare a piedi. Ormai da anni la computer grafic aiuta a snellire il lavoro per rientrare nei tempi e nelle spese di un lungometraggio animato. Da ora in poi il futuro sarà probabilmente anche l’uso di una AI.
Makoto Shinkai, è animatore, regista, autore e mangaka. La sua carriera è iniziata come animatore di videogiochi per l’azienda Nihon Falcom nel 1996. Il riconoscimento come regista arriva con l’uscita dell’OVA Lei e il suo Gatto nel 1999. Da qui inizia una collaborazione di lunga data con CoMix Wave Films e in seguito la pubblicazione dell’OVA di fantascienza La voce delle stelle nel 2002. Seguito dal suo film d’esordio Oltre le nuvole, il luogo promessoci del 2004.
L’ultima sua fatica, dopo il più debole dei suoi lavori recenti Wheatering with You, è Suzume No Tojimari, suo settimo lungometraggio uscito in Giappone l’11 novembre 2022 e in Italia lo scorso 27 aprile 2023. Se l’avete visto e volete sapere cosa ne penso io, trovate la mia personalissima recensione qui.
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