In Giappone può capitare di restare bloccati in ascensore durante un terremoto: che fare?
In Giappone ci sono moltissimi terremoti ma anche moltissimi ascensori e moltissime persone concentrate nelle grandi città. Queste tre cose non vanno molto d’accordo ovviamente, generando un’alta probabilità di rimanere bloccati dentro un ascensore con tante persone durante un terremoto. Il territorio giapponese infatti si trova in una posizione super sismica, anche più di quella dell’Italia che già non è messa benissimo.
Canale TELEGRAM! > Unitevi per restare aggiornati! 😉
Questa zona si chiama Cintura di fuoco del Pacifico (kantaiheiyoukazantai), ed è formata da una catena montuosa di circa 450 vulcani lunga 40.000 km (prima foto sotto), che attraversa tutto il Giappone. Nel solo arcipelago giapponese, ce ne sono 265 classificati come attivi. Come se non bastasse, il Paese è anche situato sopra quattro placche tettoniche: la placca pacifica, la placca delle Filippine, la placca euroasiatica e la placca nordamericana. Queste scivolano continuamente l’una sull’altra, accumulando grandi tensioni che poi si scatenano periodicamente sotto forma di potenti terremoti e potenziali tsunami devastanti, come quello del 2011.
Tutta questa attività sismica, ha creato nei millenni un territorio prevalentemente montuoso in Giappone. Ciò significa meno terreno pianeggiante a disposizione su cui costruire le città. Mano a mano che la popolazione giapponese è cresciuta concentrandosi sulle metropoli per lavorare, gli edifici sono così diventati sempre più alti per il poco spazio edificabile disponibile. E gli appartamenti sempre più piccoli. Per questo il Giappone è pieno di ascensori: servono per raggiungere i piani alti dei palazzoni, ma anche i profondi piani interrati dell’enorme ramificazione delle metropolitane sotto a tutte le città.
けさの地震でエレベーターが停止しているという情報がありますhttps://t.co/22z4jE2eOs
👆もしもの地震発生でエレベーターに閉じ込められたらどうするか、参考にして下さい#震度5強 #緊急地震速報 pic.twitter.com/PaUySuTwW9— NHK生活・防災 (@nhk_seikatsu) May 10, 2023
1. Innanzitutto, se si sente l’ascensore cominciare ad oscillare, premere rapidamente tutti i pulsanti dei piani, iniziando da quelli più vicini alla posizione attuale dell’ascensore. Se l’ascensore si trova in corrispondenza di un piano e può aprirsi in sicurezza lo farà, permettendoci di uscire.
2. Se l’ascensore invece si ferma tra un piano e l’altro, controllare se le porte sono parzialmente aperte. In tal caso rimarrà bloccato e non riprenderà a muoversi da solo. Per ripristinarlo premere le porte con entrambe le mani fino a chiuderle, cosa che gli consentirà di spostarsi fino al piano più vicino se non ci sono altri problemi di mezzo.
3. Se queste prime due azioni non funzionano, allora premere il pulsante di emergenza giallo con il telefono e le scritte 非常呼 o 非常呼び出し. Ci metterà subito in contatto con il personale addetto ma, in caso di terremoto, potremmo non essere gli unici a chiamarli nello stesso momento. E quindi potremmo non ricevere subito risposta. In questo caso è consigliato provare ripetutamente a farlo, finché qualcuno non si libera e ci risponde.
4. Infine, sicuramente in un ascensore bloccato durante un terremoto viene spontaneo cominciare a gridare ‘Aiuto!’ più forte che possiamo. NHK invece consiglia un modo alternativo e più efficace per inviare un segnale di soccorso sonoro. Meglio usare un oggetto duro, come una penna o una moneta e colpire ritmicamente una qualsiasi superficie metallica all’interno dell’ascensore. Il suono in questo modo sarà riconosciuto più chiaramente dai soccorritori e così facendo risparmieremo anche le energie che altrimenti avremmo consumato per gridare.
5. Oltre ai quattro consigli di NHK, un quinto è quello di guardarsi intorno, potrebbe volerci del tempo prima che qualcuno arrivi a salvarci e in un ascensore giapponese potremo trovare una cosa molto utile nell’attesa. Una cassetta con sopra la scritta 備蓄 ボ ッ ク ス, ovvero ‘bichuki bokkusu‘, tradotto ‘scatola dei rifornimenti d’emergenza’. Il contenuto varia a seconda dell’ascensore. Ma più o meno potremmo trovarci un kit di primo soccorso, dell’acqua, una scorta di cibo tipo barrette proteiche e dei ‘servizi igienici di emergenza’, cioè dei sacchetti di plastica per i rifiuti corporei. A volte anche una coperta termica, una torcia, una radio e vari tipi di batterie.
Post consigliato > Azienda giapponese inventa la ‘porta nella porta’ e non è così inutile come sembra
Fonti: @nhknewsweb e @soranwes24