In Giappone assumono piloti virtuali di robot
Recentemente ho fatto un post su dei nuovi robot umanoidi giganti che riparavano linee elettriche delle compagnie ferroviarie giapponesi manovrati a distanza tramite visori in realtà virtuale. In passato invece avevo parlato anche di un ristorante in cui i camerieri robot erano gli avatar di persone disabili manovrati a distanza. Il Giappone negli ultimi anni è molto proiettato verso questa nuova modalità e opportunità lavorativa. Questa cosa apre uno scenario futuro stile metaverso, dove puoi lavorare da qualsiasi luogo manovrando virtualmente dei robot che agiscono nel mondo reale facendo lavori pesanti, pericolosi o impossibili per alcuni umani come ad esempio dei paralitici.
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In questo caso specifico i piloti virtuali sono chiamati a manovrare dei robot–commessi che riforniscono gli scaffali dei minimarket h24, i famosi combini. Quest’idea è nata ovviamente dall’esigenza di compensare la grave carenza di manodopera giovane esistente nel mercato del lavoro giapponese. Sempre a causa della bassa natalità che non fornisce nuove generazioni di lavoratori.
I test su questa nuova modalità di lavoro da remoto sono in azione ormai già da anni. E ora sembra che molti di questi innovativi robot lavoratori siano finalmente pronti per sfacchinare al posto dei giapponesi che si limiteranno solo a stare seduti su una sedia con un visore in testa.
L’azienda tech giapponese Telexistence ha twittato recentemente un annuncio di lavoro incredibile. ‘Siamo in cerca di un Robot Operator (VR) che dovrà manovrare dei robot di stoccaggio in vari minimarket di Tokyo‘. Il lavoratore dovrà operare da un ufficio attrezzato a Kachidoki (una zona sud di Tokyo), dal quale muoverà vari robot-commessi sparsi per la città.
VRでロボットを遠隔操作いただくオペレーターも募集しております。開発経験などITの経験は必要ありません。#アルバイト #パート #アルバイト募集 pic.twitter.com/MYikTYYMUV
— Telexistence (@telexistenceinc) May 24, 2022
Secondo l’annuncio lo stipendio base per questo lavoro, per il quale non è richiesta nessuna specializzazione particolare se non familiarità con un visore VR virtuale, è di 1.450 ¥ (crc. 10 €) l’ora. Il lavoro è su quattro giorni alla settimana, compresi festivi e fine settimana, con turni di nove ore mattino, pomeriggio o notturno. In caso di turno di notte c’è ovviamente una maggiorazione e la paga oraria diventa di 1.800 ¥ (crc. 13 €), dalle 22:00 alle 5:00.
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I commenti sotto l’annuncio di lavoro online più o meno sono tutti attorno alla stessa domanda, quella che mi sono fatta io e che forse vi siete fatti tutti leggendo questo articolo. Ma se questi robot si possono manovrare da remoto, perché il pilota deve recarsi in un ufficio e non può lavorare direttamente da casa?
“Posso farlo da casa! Ho degli occhiali VR”.
“Usano un controller speciale? È per questo che devi andare nel loro ufficio?”
“Se accidentalmente faccio cadere qualcosa al robot, devo poi andare a raccoglierlo di persona?”
“Devi sempre vivere a Tokyo o fare il pendolare a Tokyo, il che non rende questo lavoro molto utile”.
“E se gli occhiali ti mostrassero un minimarket ma in realtà ti trovassi su un campo di battaglia?”
Naturalmente, questo genere di nuovi lavori virtuali è ancora agli inizi, per questo i piloti ancora devono recarsi in un ufficio attrezzato. Ma credo che molto presto questa cosa sarà facilmente risolvibile e si potrà fare comodamente da casa con un visore VR virtuale. Anche perché altrimenti si annullerebbe la figata di poter lavorare stile videogame dal proprio divano, cosa che attirerebbe molti giovani e giovanissimi in più per questo tipo di lavoro.
Probabilmente in futuro si potranno fare questi lavori virtuali da remoto indipendentemente dalla città o dal paese in cui ci troviamo. Dopotutto, per quando saranno finalmente operativi i veri robottoni Mobile Suit Gundam o gli Eva di Evengelion dovremo essere preparati. E guidare un Gordon che rifornisce gli scaffali di un combini ci sarà stato senza dubbio utile! XD
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