Perché puoi vivere ad Hiroshima ma non a Chernobyl?

Perché puoi vivere ad Hiroshima ma non a Chernobyl? 

Nel 1945, la bomba atomica soprannominata “little boy” fu sganciata sulla città di Hiroshima in Giappone, segnando uno dei momenti più devastanti nella storia dell’umanità sulla terra. Quarant’anni dopo, nel 1986, si verificò un catastrofico incidente nella centrale nucleare di Chernobyl, nell’Ucraina sovietica.

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Entrambi gli eventi hanno causato immense sofferenze ed esposto la popolazione di quelle zone ad alte dosi di radiazioni. Eppure oggi le persone vivono tranquillamente ad Hiroshima ma non a Chernobyl e nelle sue vicinanze. Cosa ha causato questa enorme differenza nel recupero dopo il disastro?

Le radiazioni sono una forza invisibile ed inodore ma hanno un impatto drastico sulla salute umana. Se esposte a livelli elevati di radiazioni, le cellule e i tessuti degli esseri viventi possono essere danneggiati o distrutti. Queste provocano ustioni e diversi tipi di malattie fino ad arrivare, nei casi più gravi, alla morte.

Perché puoi vivere ad Hiroshima ma non a Chernobyl?

Hiroshima

Il 6 agosto 1945 l’atomica esplose 600 metri sopra Hiroshima, rilasciando un’energia immensa equivalente a circa 15 chilotoni di tritolo. L’esplosione ha creato un vero e proprio inferno, radendo al suolo gli edifici e incenerendo persone ed animali in un istante. Esiste un anime e manga intitolato Gen di Hiroshima che racconta fedelmente come andarono le cose.

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Tuttavia, è fondamentale notare che la bomba atomica ad Hiroshima ha rilasciato un’enorme energia tutta in una volta, limitando nel tempo l’esposizione delle persone alle radiazioni. La maggior parte degli isotopi radioattivi si disperse velocemente e i livelli di radiazione di Hiroshima tornarono relativamente presto alla normalità.

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I grandi sforzi dei giapponesi per ricostruire la città, l’hanno trasformata poi nella vivace metropoli che esiste oggi. Miracolosamente, alcuni sopravvissuti “hibakusha” hanno superato numerose sfide, inclusi i problemi di salute causati dall’esposizione alle radiazioni.

Perché puoi vivere ad Hiroshima ma non a Chernobyl?

Chernobyl

Il 26 aprile 1986, un reattore della centrale nucleare di Chernobyl esplose e poi prese fuoco, spargendo enormi quantità di isotopi radioattivi nell’atmosfera. A differenza di Hiroshima, il disastro di Chernobyl si è protratto nel tempo. Il fuoco alimentato dalla grafite ha bruciato per dieci giorni, espellendo costantemente radiazioni e rendendo inabitabili vaste aree attorno alla centrale.

Dopo il disastro, il governo sovietico ha interdetto una zona di circa 2.700 chilometri quadrati attorno alla centrale di Chernobyl. Quello che rende il sito così pericoloso è la persistente presenza di isotopi radioattivi a lunga vita, come ad esempio il cesio-137, con un tempo di dimezzamento di 30 anni. Ancora oggi, la zona di esclusione di Chernobyl, rimane in gran parte vietata. Mentre la natura si è riappropriata della città e dei paesi limitrofi abbandonati, anche dopo 37 anni le particelle radioattive persistono nell’aria e rappresentano una minaccia per la salute umana.

Attraverso l’analisi di questi due eventi distinti, possiamo capire l’importanza di comprendere le radiazioni e come influenzano l’ambiente. Le persone possono vivere a Hiroshima oggi perché le radiazioni della bomba atomica del 1945 si sono dissipate rapidamente. Al contrario, l’incidente nucleare di Chernobyl del 1986 ha rilasciato a lungo isotopi radioattivi che tutt’ora sono presenti nell’area, rendendola inabitabile chissà ancora per quanto tempo.

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Fonte: @japaninside


Perché puoi vivere ad Hiroshima ma non a Chernobyl?