La vera New Team del papà di Holly & Benji vola

La vera New Team del papà di Holly & Benji vola

La passione per il calcio di Yoichi Takahashi non si fermerà dopo la fine del suo celebre manga Captain Tsubasa, in Italia conosciuto come Holly & Benji. Appeso il pennino al chiodo (per il momento almeno), il mangaka dal 2019 è presidente della squadra di calcio della sua città natale Katsushika. La prima cosa che ha fatto una volta rilevata, è stata cambiargli il nome in Nankatsu SC. Lo stesso della squadra immaginaria protagonista del suo celebre manga calcistico, in Italia nota come New Team.

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Nel corso degli anni della presidenza Takahashi, la squadra è cresciuta molto ed ora punta addirittura alla promozione in J-League, la serie A giapponese. “Posso realizzare qualcosa di nuovo qui”, ha riferito il 62enne all’AFP dal suo studio di Tokyo. Le pareti sono decorato con maglie autografate regalategli da veri calciatori come Iniesta, Fernando Torres e Messi, da sempre grandi fan del suo Captain Tsubasa.

“Non significa che sto interrompendo completamente tutto il mio lavoro creativo di mangaka. Mi piacerebbe solo iniziare qualcosa di nuovo che mi appassiona mentre ho ancora le energie per farlo.”

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Yoichi Takahashi si è appassionato al calcio dopo aver visto la Coppa del Mondo del 1978 in TV. Ha quindi creato la storia di Captain Tsubasa con la precisa intenzione di far diffondere questo sport in Giappone. All’epoca infatti era poco praticato, non esisteva nemmeno un campionato professionistico giapponese. Il suo manga ha il grande merito di aver fatto nascere la passione per questo sport in una generazione di ragazzini nipponici che si erano sempre e solo dedicati al baseball.

Si stima che il manga di Captain Tsubasa ad oggi sia conosciuto in ben 100 paesi del mondo e abbia venduto in totale qualcosa come 70 milioni di copie. Più di 10 milioni solo all’estero. Yoichi Takahashi ha iniziato a scrivere dell’undicenne prodigio del calcio Tsubasa Ozora (Holly in Italia), nel lontano 1981. Ha poi visto il suo manga crescere esponenzialmente di fama, fino a diventare un successo globale con serie televisive, film d’animazione e videogiochi.

“Non avevo idea che le persone in tutto il mondo l’avrebbero visto”, ha confessato Takahashi.

Nella zona est di Tokyo, sono state erette perfino delle statue di bronzo di alcuni dei giocatori più celebri della squadra Nankatsu. Già da alcuni anni è possibile trovarle nei punti strategici di Yotsugi, quartiere metropolitano dove è nato e cresciuto Yoichi Takahashi.

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Takahashi afferma di adorare l’essere libero dalle scadenze settimanali di mangaka per potersi dedicare totalmente alla sua squadra nella vita reale. Ma ha ammesso che il suo nuovo ruolo di presidente non è privo di difficoltà per lui, dato che ha sempre lavorato da solo nel suo studio. Ora invece dovrà avere a che fare con tante persone e nuove sfide, che però non vede l’ora di affrontare con entusiasmo. Crede anche di poter arrivare seriamente fino alla massima serie ma che l’essenza del suo club è più importante di una posizione in campionato.

“In Europa è normale tifare per la propria squadra locale ma non avevamo quella cultura in Giappone”, ha detto. “Non avevo un club della mia città, quindi ho voluto crearne uno io stesso”.

Inoltre, il mese scorso ha anche annunciato che avrebbe acquistato un grosso terreno per costruire un nuovo stadio per il club Nankatsu. Necessario per ottenere l’accesso al campionato della J-League. Takahashi riferisce che potrebbe essere chiamato “Captain Tsubasa Stadium” e che ha in programma di includere un museo di cimeli dei personaggi del manga per attirare turisti da tutto il mondo. Il club ha anche reclutato ex giocatori della nazionale giapponese per promuovere l’iniziativa.

Yoichi Takahashi sogna in grande, non solo per la sua squadra. Spera anche che prima o poi il Giappone riesca a vincere davvero una Coppa del Mondo, non solo nel suo manga. Confessa di notare delle somiglianze tra il giovane e promettente attaccante della nazionale Takefusa Kubo e il suo Captain Tsubasa.

“I manga sono qualcosa che, in fondo, serve per ispirare i bambini”, ha detto. “Se un fumetto può avere un impatto positivo sui giovani in quella fase della loro vita, allora questo mi rende molto felice”.

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