Il Giappone a fine maggio riaprirà ai turisti di quattro paesi stranieri
All’inizio di maggio, il Primo Ministro giapponese Fumio Kishida, in un discorso tenuto durante una visita a Londra, ha fatto una promessa. Riaprire gradualmente i confini da quest’estate, con l’obiettivo di rendere l’ingresso in Giappone facilitato per i turisti stranieri di alcuni paesi. Ovviamente scelti tra quelli in cui la situazione della pandemia è dichiarata attualmente sotto controllo.
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Ieri poi un altro politico giapponese, il Ministro del Territorio, delle Infrastrutture dei Trasporti e del Turismo Tetsuo Saito, ha fatto un nuovo annuncio. Il Giappone comincerà ad accogliere turisti stranieri entro la fine di maggio. Com’era prevedibile però, il paese non è ancora pronto ad aprire completamente i suoi confini. E anche le persone che da fine maggio potranno finalmente entrare, dovranno superare diverse restrizioni.
In primo luogo, i turisti in entrata dovranno aver ricevuto i vaccini iniziali e tutti i richiami contro il coronavirus. I paesi ammessi per primi sono Stati Uniti, Australia, Singapore e Thailandia. Solo questi quattro quindi niente Italia. Il motivo è che sono tra quelli ad aver risolto in modo più performante la situazione contagi (noi siamo ancora sopra i 100 morti al giorno..) Ma non basta questo per avere accesso al paese. In realtà anche quelli ammessi non saranno liberi di entrare in Giappone in modo autonomo.
La clausola più restrittiva di questa concessione d’ingresso è infatti che i viaggiatori devono categoricamente essere parte di piccoli gruppi turistici amministrati dall’Agenzia del turismo giapponese. Saranno ammessi solo tour organizzati con pochi partecipanti e potranno visitare solo luoghi ed attrazioni per i quali dei membri della comunità locale hanno accettato di fare da accompagnatori! Saito ha aggiunto anche:
“Nella riapertura del Giappone al turismo d’oltremare, è necessario considerare come promuovere un senso di tranquillità nella popolazione locale”
Ma non ha spiegato se e in che misura sarà consentita la libera circolazione nell’ambito degli itinerari prestabiliti dei tour. O come e se i partecipanti saranno monitorati con delle app per garantire che non sgarrino. Ma conoscendo la rigidità dei giapponesi su queste cose potrei scommettere che i poveri turisti saranno abbastanza ingabbiati. Va sottolineato che questa apertura così poco elastica per ora è una specie di esperimento. Una prova per valutare la fattibilità di un riavvio al turismo sicuro.
Lo stesso giorno dell’annuncio, il Ministro ha anche divulgato le statistiche settimanali giapponesi sul coronavirus: 3.663 nuovi contagi confermati, un calo di 800 rispetto alla settimana prima e solo nove decessi confermati. Numeri bassi rispetto ai nostri ma si sa che i giapponesi sono molto, molto prudenti.
Non ci resta che aspettare novità, come sempre. Io comunque, come ripeto ormai da più di due anni, punterei sul 2023. Andare in Giappone con dei viaggi organizzati e monitorati o peggio, sottostare a degli itinerari prestabiliti senza libertà di azione non ha senso. Questo non è un viaggio, è solo turismo per pecore…
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Fonte: @soranews24