Il governo giapponese aumenterà a 500.000 yen gli aiuti per chi avrà figli
Il tasso di natalità del Giappone è in calo ormai da decenni. Chi si trova stipato in un affollato treno a Tokyo potrebbe pensare che questa non sia poi una così cattiva notizia. Considerando anche che ormai la popolazione mondiale ha raggiunto gli 8 miliardi di individui.
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Un esagerato calo demografico per un singolo paese però, significa molti problemi futuri: troppe pensioni per una popolazione prevalentemente anziana non coperte da nuovi giovani lavoratori ad esempio. E l’inevitabile collasso dei sistemi economici e sociali di una nazione. Lo sappiamo bene anche in Italia, anche noi abbiamo sempre più anziani e sempre meno giovani.
Il Ministero giapponese della salute, del lavoro e del welfare per questo è costantemente alla ricerca di nuove iniziative per incoraggiare le persone a sfornare più pargoli. E spera che l’arrivo di qualche soldo extra in banca spinga le persone a mettere sù o ad ampliare le loro famiglie. Ma il basso tasso di natalità in Giappone va imputato veramente solo a cause economiche? Ovviamente no. E’ un mix di quello assieme a mentalità e stili di vita diversi rispetto al passato.
Ma questa manovra economica forse potrebbe non bastare a convincere i nipponici a procreare. Sebbene si chiami ‘sovvenzione forfettaria per il parto e l’assistenza all’infanzia‘ dopo l’elevato costo di un parto in Giappone, rimarrebbe poco o niente ai neo-genitori. La sovvenzione è finanziata dal sistema di assicurazione sanitaria pubblica giapponese ma le spese per un parto in Giappone devono essere pagate di tasca propria. Secondo il giornale nipponico Mainichi Shimbun il costo di un parto in Giappone mediamente si aggira attorno ai 473.000 ¥ (crc. 3.375 €). Ciò significa che anche con la sovvenzione aumentata, i neo-genitori si ritroverebbero meno di 30.000 ¥ (crc. 207 €) a disposizione una volta tornati a casa dall’ospedale.
Questo sicuramente non è un importo che può convincere chi è titubante ad approfittare di tale aiuto per fare dei figli. Il problema centrale riscontrato da alcuni sondaggi, è che c’è una mancanza di fiducia da parte dei potenziali genitori nella loro capacità di guadagnare abbastanza in futuro per mantenere una famiglia. E la certezza di non avere abbastanza tempo libero per organizzare una vita familiare, dato che in Giappone è normale avere orari di lavoro con molti straordinari.
Detto questo, chi invece aveva già in programma di fare uno o più figli, quindi già con possibilità economiche e situazione lavorativa adeguate, non sarà chissà quanto incentivato da soli 3.000 € in più per ogni figlio. Quindi per molti questa manovra è pressapoco inutile. Ci vuole ben altro per convincere un popolo come quello giapponesi a figliare…
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Fonte: @MainichiShimbun