Anime e manga “musicali” primi anni 2000
Ecco la 2° parte dell’articolone dedicato agli anime e manga di genere musicale (o comunque che hanno la musica come elemento centrale o legante della storia) : i primi anni 2000.
Se vi siete persi la prima parte con anime e manga musicali storici, dagli anni 70′ a fine anni 90′, la trovate qui —>Anime e manga di genere : “musicali” storici (1°parte). Non vi sto a ripetere il perchè della mia passione per i disegni animati e per la musica uniti assieme, trovate tutto all’inizio dell’articolo sopra linkato 😉
Beck – Mongolian Chop Squad
- 2000, Beck, Mongolian Chop Squad e’ un manga di 34 volumi, edito in Italia dalla Dynit e concluso, dove la musica la fa davvero da padrona. Infatti non c’e’ una vera e propria trama secondaria, tutto ruota attorno ad essa, con mia somma gioia. Più che per il manga, che è fantastico e porta avanti la storia, Beck è conosciuto in Italia per l’anime del 2004 (di 26 episodi che copre i primi 12 volumi del manga) che come molti altri ha fatto parte del palinsesto di Mtv nei mitici anni dell’Anime Night. Non a caso un anime del genere era praticamente perfetto da passare su una televisione musicale. Io ai tempi della sua trasmissione già suonavo in una piccola band, ma se non lo avessi fatto sono sicura che avrei iniziato grazie a questo anime. Beck ti fa proprio venire voglia di imparare a suonare uno strumento e crearti una band. La colonna sonora e’ notevole e il genere che suona la band dei Mongolian Chop Squad mi ha sempre fatto venire in mente i Rage Against The Machine (che adoro) e forse anche i primi Red Hot Chili Peppers (che adoravo pure, poi ultimamente si sono persi secondo me). Le animazioni infine giocano molto sullo strano contrasto tra gli strumenti tridimensionali e perfetti fatti in CG e i personaggi bidimensionali e semplificati. Dato che il manga va avanti dopo la fine dell’anime consiglio di vedere prima quest’ultimo, cosi’ le musiche si imprimono nella memoria e quando poi si contempleranno le belle tavole con Koyuki (il protagonista) che suona la chitarra e canta si potranno finalmente sentire nella testa le canzoni che altrimenti potevi solo immaginarti e che la carta purtroppo non può riprodurre 😉
- Update: da 12 febbraio VVVVID trasmette in streaming tutte le puntate di Beck ecco qua il link!!!
Nana
- 2000, Nana, è uno shojo manga (per ragazze) con una storia slice of life (che evito di descrivere, impossibile che non la conosciate) molto variegata ma con la musica e soprattutto i dietro le quinte dei gruppi musicali nipponici, parte essenziale della trama. Ho letto prima il manga edito da Star Comics fino ad un certo punto, (momentaneamente e’ sospeso al numero 21 dei volumi originali per problemi di salute della autrice Ai Yazawa e aggiungo purtroppo, sia per lei che per noi) e poi mi sono buttata a pesce sull’anime che e’ uscito nel 2006, trasmesso quasi ininterrottamente per qualche tempo da Mtv. Inutile dire che questa opera ha avuto un impatto totale in un periodo della mia vita. Ero completamente ossessionata da Nana Osaki (l’altra Nana la odiavo), soprattutto dopo aver visto, e sentito, l’anime dove veniva data finalmente una voce vera alla cantante punk che idolatravo. Sicuramente ha avuto un peso il fatto che il Punk e’ stato il primo genere musicale che ho suonato e con il quale mi sono avvicinata alla musica suonata e ai gruppetti da cantina. Quindi quando ho visto Nana mi sono identificata moltissimo con lei e ho adorato non solo il personaggio e la storia ma anche le canzoni sfornate dalla punk band della quale era cantante, i Black Stones. Non vi sto qui a dire che ai tempi ho scaricato qualsiasi materiale audio fosse reperibile (perchè i Blast, con la voce della cantante in carne ed ossa Anna Tsuchiya, hanno fatto dei veri dischi come i Bee Hive). Per me Nana, anche se il manga non ha ancora un finale (e chissà se mai l’avrà visto l’autrice cagionevole), e’ stato uno dei picchi di amore più alti per i manga e l’animazione giapponese che ho mai provato nella mia carriera di fruitrice di questi due media.
Nodame Cantabile
- 2001, Nodame Cantabile, manga in 25 volumetti dove la musica trattata e’ quella classica stavolta e quindi lo sfondo iniziale è l’ambiente dei Conservatori giapponesi. Storia un pochino pazzerella per essere a tema musica classica, come pazzerella e’ la deliziosa protagonista Nodame (Noda Megumi) pianista talentuosa che suona a orecchio, senza spartito (ah come la capisco!). Si innamora del bello e impossibile aspirante direttore d’orchestra Chiaki che ha però un caratteraccio e si sente superiore a tutti. Fin qui sembra una trama banale, e per molti versi lo è, ma Nodame e’ un manga che ha la sua forza nelle interazioni tra i personaggi bizzarri che lo popolano. La stessa protagonista è anomala per un manga josei (per ragazze adulte) infatti all’inizio viene presentata come una mezza barbona che vive tra i rifiuti e odia fare il bagno! Sarà proprio Chiaki che dall’alto della sua perfezione addirittura le pulirà la casa e la sfamerà dato che lei e’ una frana anche come cuoca. Da questa premessa spassosa poi la storia si sviluppa ed evolve molto e la musica e’ sempre il collante che lega tutte le vicende. Unica pecca, soprattutto all’inizio, sono i disegni approssimativi e poco particolareggiati, tratto distintivo voluto dell’autrice Tomoko Ninomiya. Comunque andando avanti migliorano e io pur essendo una pignola dei bei disegni, devo dire che sono comunque gradevoli e la divertente e demenziale storia che li sostiene li valorizza tantissimo.
Solanin
- 2005, Solanin, manga breve, in 2 volumi, edito da Planet Manga ad opera di Inio Asano. La musica in questo manga fa più che altro da contorno alle vicende anche se e’ abbastanza presente come simbolo di un ideale di vita artistico e appagante. Infatti questo manga parla del difficile passaggio che ogni persona deve affrontare quando si trova tra l’adolescenza e l’età adulta. Tutti, persino io, abbiamo un rifiuto automatico verso questo traguardo che in cuor nostro segna la fine dei sogni e della spensieratezza della gioventù. Essere degli eterni Peter Pan ha i suoi pro e ovviamente anche i suoi contro. La molla che spinge i protagonisti di questo manga è quell’eterna insoddisfazione tipica dei giovani che non si vogliono arrendere allo stereotipo di una vita “normale” e vogliono avere uno scopo superiore ai comuni mortali. Si lasciano scivolare via il prezioso tempo che hanno a disposizione fino a rendersi conto che esso non perdona e crea rimpianti devastanti in chi non lo sa sfruttare. Solanin racconta la vita di un gruppo di giovani laureati che faticano a trovare la loro strada. L’incertezza, l’indecisione, gli alibi che si creano e che tutti noi abbiamo creato. Il coraggio che ci manca, la forza di correre dei rischi nella vita per paura di affrontare un eventuale fallimento.
Continua prossimamente (ci vuole sempre tempo per scrivere ed organizzare questi lunghi articoli tematici), con l’ultima parte incentrata sui tardi anni 2000 fino ad oggi.
Stay tuned o meglio all’italiana “rimanete sintonizzati” ^___*