Viaggio alla scoperta dei quattro angoli geografici più remoti del Giappone

Viaggio alla scoperta dei quattro angoli geografici più remoti del Giappone

Il Giappone è un’isola dalla forma piuttosto irregolare. I suoi luoghi più estremi, nelle direzioni dei punti cardinali, indicano i suoi confini. E tutti e quattro corrispondono ad altrettante famose località turistiche nipponiche. Un po’ meno famose fuori dal Giappone… per questo ho pensato di renderle note se qualcuno volesse includerle in un prossimo viaggio fuori dai soliti itinerari.

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Viaggio alla scoperta dei quattro angoli geografici più remoti del Giappone

Il punto più meridionale del Giappone

Il punto più a sud del Giappone di trova ad Okinawa sull’isola di Hateruma. Questa fa parte del sotto arcipelago di Yaeyama, accessibile in traghetto con una gita di un giorno da Ishigaki. Si consiglia vivamente di trascorrere l’intera giornata al mare, che qui è davvero stupendo. Magari noleggiando una bicicletta per girare più liberamente tra le varie spiagge. Quella di Nishiyama è considerata una delle più belle di tutta Okinawa.

Sebbene sia possibile raggiungere lo scoglio con l’iscrizione di punto più meridionale in bicicletta, in realtà è abbastanza lontano dalla fermata del traghetto. Quindi, se non siamo particolarmente ginnici è possibile anche prendere un autobus che ci porterà direttamente nel punto esatto.

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Il punto più occidentale del Giappone

Il punto più a ovest del Giappone si trova ancora ad Okinawa, stavolta sull’isola di Yonaguni. Questa è anche la più vicina a Taiwan rispetto al resto del Giappone. Nei giorni molto limpidi, si può perfino intravedere la sua sagoma dall’isola. Anche Yonagumi è raggiungibile in aereo o in traghetto da Ishigaki.

Pur essendo un’isola incontaminata è facilmente esplorabile e si possono incontrare bovini e cavalli selvaggi che scorrazzano liberamente. Se avremo una bici, un motorino o un’auto occhio, perché potremmo trovarceli davanti anche sulle strade. Nel punto più occidentale del Giappone potremo anche goderci l’ultimo tramonto della giornata nipponica.

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Il punto più settentrionale del Giappone

Per raggiungere la parte più a nord del Giappone bisogna viaggiare in direzione opposta ad Okinawa ovviamente. Per la precisione dobbiamo arrivare fino all’isola di Hokkaido, la più settentrionale del Paese. Come per le altre località estreme del Giappone, la zona è abbastanza isolata, ma si può raggiungere facilmente con l’autobus o con un’auto a noleggio dalla stazione di Wakkanai. Qui troveremo anche il monumento della ‘ferrovia più settentrionale del Giappone’.

Il punto esatto si trova a circa 30 km dalla città di Wakkanai e si chiama Cape Soya. E’ in una zona abbastanza selvaggia, ma lì attorno si può anche fare una passeggiata a piedi o in auto. La bellezza del paesaggio è sorprendente e le fattorie e le montagne presenti sono molto diverse da quelle visibili in altre parti del Giappone. Se siamo alla guida attenzione a cervi selvatici o volpi che potrebbero attraversare la strada.

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Il punto più orientale del Giappone

Procediamo con l’ultimo luogo, quello più ad est del Giappone. Anche qui ci troviamo in Hokkaido, ma dovremo attraversarlo e arrivare fino a Nemuro. È il luogo più difficile da raggiungere tra i quattro ma la stazione ferroviaria più orientale del Giappone è a pochi minuti di auto dal punto preciso. E’ una piccola stazione che non ha molto da offrire, non ha nemmeno una biglietteria!

Non c’è dubbio che questa è la punta più orientale del Paese che godrà quindi della prima alba del Giappone. Ma per raggiungerla e godersi questo spettacolo dovremo per forza alzarci molto presto al mattino. Vicino al monumento c’è un punto di osservazione con una mappa sopra l’asfalto che rappresenta quelle che i giapponesi chiamano ‘Territori del Nord’ che attualmente sono in mano alla Russia. In giro è possibile trovare anche moltissimi cartelli scritti in giapponese che recitano ‘Ridateci le nostre isole!’

Tra queste le isole Curili meridionali sono rivendicate da tempo dal Giappone. In passato erano abitate da un antico popolo asiatico chiamato Ainu, in seguito vennero occupate e ribattezzate Shikotan. Questo fino alla fine della seconda guerra mondiale quando, dopo la sconfitta nipponica, cominciarono i timori di una appropriazione da parte dell’America vincitrice. Invece arrivarono a sorpresa i Russi che le invasero, le depredarono e confiscarono tutto. E tutt’ora non hanno intenzione di restituirle al Giappone che le rivorrebbe indietro.

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