Uomo giapponese si introduce a scuola per riprendere cose sequestrate

Uomo giapponese si introduce a scuola per riprendere cose sequestrate 40 anni prima

Credo che a quasi tutti durante gli anni delle medie o superiori è capitato di portare a scuola qualcosa di non permesso. E se scoperti, probabilmente quel qualcosa è stato sequestrato dall’insegnante. Questo è successo anche in una scuola media di Mikasa, una città dell’Hokkaido, la prefettura più a nord del Giappone. E fin qui nulla di strano, direte voi.

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Uno studente si è visto portare via qualcosa a cui teneva e ad un certo punto l’ha rivoluto indietro. Precisamente due settimane fa, quando la scuola era chiusa per la pausa invernale, si è intrufolato di soppiatto al suo interno con la sua ragazza, con lo scopo di riprendere quello che gli apparteneva.

I due sono riusciti ad accedere a una delle stanze del personale della scuola. Ma non è passato molto tempo prima che un guardiano li sentisse chiacchierare ad alta voce e così chiamasse la polizia. Quando sono arrivate le autorità li hanno colti in flagrante e li hanno arrestati per violazione di domicilio.

La polizia, come in ogni parte del mondo, in caso di bravate nelle scuole chiama i genitori degli studenti e questi vengono poi sospesi. Peccato che in questo caso il “ragazzo” colpevole avesse 63 anni e la sua “ragazza” 53. Entrambi ex-studenti della scuola in questione ma diplomati oltre 40 anni prima!

Uomo giapponese si introduce a scuola per riprendere cose sequestrate

I “malviventi” sono residenti a Iwamizawa, una città a est di Mikasa. La vita, negli ultimi 40 anni, non li ha portati lontano dai luoghi della loro infanzia. Chissà quante volte hanno pensato di ritornare in quella scuola per riprendere il tesoro sottratto da un’insegnate. Ed ora si sono decisi a farlo.

Non è chiaro se si trattasse di carte collezionabili, riviste vintage o magari un Game Boy. Fatto sta che l’oggetto era sicuramente prezioso, anche solo simbolicamente, per spingere i due a pianificare una simile irruzione dopo 40 anni. Se ad esempio fossero state davvero delle carte Pokémon originali d’epoca il loro valore, aumentato incredibilmente negli ultimi anni, avrebbe probabilmente giustificato il rischio di un arresto. Ma non è dato sapere.

I due non hanno minimamente pensato che dopo 40 anni il maltolto poteva anche non essere più nel ripostiglio adibito alle cose sequestrate della scuola. Questo perché solitamente in Giappone nessuno prende niente che non gli appartiene per portarsele a casa, sicuramente non un integerrimo insegnante. Hanno riferito che nel caso non avessero trovato quello che cercavano, avrebbero provato a contattare il professore per chiedere direttamente a lui.

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Essendo due persone “mature” però, la loro linea d’azione poteva essere diversa fin dall’inizio. Magari telefonare alla scuola e chiedere se era possibile riavere il maltolto sarebbe stato più saggio. Ma i giapponesi spesso si complicano la vita per timidezza o mancanza di coraggio. Infatti, guarda caso, entrambi gli scassinatori scolastici erano visibilmente ubriachi al momento dell’arresto.

Sembra quasi la trama di un anime, con due persone che escono insieme e ricordano nostalgicamente i tempi passati della scuola. Poi, ad un certo punto annebbiati dai fumi dell’alcol, decidono di fare qualcosa per l’ingiustizia subita da parte di un professore. E arrivano ad irrompere nella scuola per “riprendersi ciò che è loro.” Un qualcosa che solo degli adolescenti, o degli ubriachi, considererebbero una buona idea da fare durante una serata in compagnia.

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Uomo giapponese si introduce a scuola per riprendere cose sequestrate 40 anni prima