Un terzo delle principali aziende giapponesi non ha ancora dirigenti donne
In Giappone il 33,4% delle principali società quotate in borsa, non ha donne al comando. Questo è il dato emerso da uno studio fatto a fine luglio 2021. Nelle prime 2.189 società quotate alla Borsa di Tokyo, solo 1457 hanno dirigenti donne. Inclusi revisori di conti o membri dei consigli di amministrazione. Praticamente un terzo delle principali aziende giapponesi non ha ancora dirigenti donne.
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Addirittura la percentuale di grosse aziende che hanno amministratori delegati donna invece di aumentare, come dovrebbe essere, negli ultimi quattro anni è diminuita. Si tratta di un enorme 62,0% in meno di donne dirigenti dal 2017 al 2021. Vanno indietro invece che avanti…
Nonostante gli sforzi di tutta la nazione per far aumentare la presenza di donne nei ruoli dirigenziali, ancora il Giappone, come anche l’Italia, è ben lontano da una parità di genere. Basti osservare l’esigua presenza femminile (2 su 25!), nell’ultima squadra di governo Suga. La politica giapponese, come le grandi aziende, hanno ancora una mentalità estremamente maschilista.
Ritornando allo studio effettuato lo scorso luglio, di 34 settori lavorativi principali presi in esame, 9 sono risultati senza dirigenti donne. La ricerca ha anche indicato che la loro presenza negli ultimi anni è aumentata più lentamente nei campi della meccanica, dell’acciaio e dell’immobiliare.
Invece, al contrario, si è appurato che le imprese con più dirigenti di sesso femminile sono principalmente quelle che lavorano nei settori del gas e dell’elettricità. Seguiti poi dal ramo del trasporto aereo e da quello bancario.
Seiko Noda, il ministro per l’uguaglianza di genere in Giappone, in un recente evento dello scorso novembre, ha dichiarato che:
“Ci sono numerosi dati che dimostrano che le aziende con dirigenti donne ottengono risultati migliori delle altre. Quindi il valore aziendale dovrebbe aumentare promuovendo la loro presenza. Quando partecipano al processo decisionale di una azienda, le donne riescono sempre ad evidenziare valori diversi verso la giusta direzione di un’impresa.”
Il passato governo giapponese purtroppo ha fallito nel proposito di raggiungere entro il 2020 l’obiettivo di avere il 30% delle posizioni di leadership nelle aziende affidate a donne. Nell’ultima revisione delle politiche aziendali del 2021, il nuovo governo si è trovato a dover posticipare questa data, giustificandosi con un “sarà fatto il prima possibile, entro la fine degli anni 20”. Addirittura ora si danno 10 anni di tempo per ottenere questo risultato, che comunque non è nemmeno un 50% come sarebbe giusto.
Fonti: @japaninside e @kyodonews
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