Un mese dopo la fine delle mascherine in Giappone ancora le indossano tutti.

Un mese dopo la fine delle mascherine in Giappone ancora le indossano tutti. Perchè?

Una combinazione di fattori sta convincendo i giapponesi a non togliersi le mascherine anche dopo che il governo ha detto basta. Il 13 marzo scorso, il Ministero della salute, del lavoro e del welfare giapponese ha rivisto le sue raccomandazioni sulle mascherine. Da quella data in poi questa contromisura al coronavirus sarebbe stata “lasciata al giudizio personale”.

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In altre parti del mondo, appena il governo ha detto: ‘ok, togliete pure le mascherine’, la gente le ha letteralmente fatte volare via. E solo qualche anziano ogni tanto ha continuato a metterle nei luoghi chiusi. In Giappone invece questo sospiro di sollievo letterale non è avvenuto. La popolazione ha fatto finta di non sentire il governo ed ha continuato compattamente ad indossarle. Tutti quanti, sia al chiuso che all’aperto. Perchè?

L’emittente televisiva Nippon Television Network ha installato una telecamera su una strada trafficata fuori dalla Stazione di Tokyo lo scorso 13 marzo, il giorno del liberi tutti. E il dispositivo automatico ha raccolto una incredibile percentuale del 90% dei passanti con ancora la mascherina. E potrei scommettere anche che quel 10% era sicuramente composto da turisti stranieri.

Questo è quello che è successo il giorno stesso della fine delle mascherine in Giappone. Ma ora, dopo un mese, la situazione qual’è? Il 10 aprile (che, come per il 13 maggio, era un lunedì), Nippon TV ha ripetuto l’esperimento video nello stesso luogo e alla stessa ora del giorno. Ed il risultato è stato che…

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…non è cambiato quasi nulla. Il consiglio del governo “segui il tuo giudizio personale” è stato seguito, ci mancherebbe. Ed il giudizio dei giapponesi è stato “continuiamo a metterle tutti”. Infatti la percentuale rilevata un mese dopo è stata praticamente la stessa del mese prima: l’86% delle persone fuori dalla Stazione di Tokyo ha ancora in faccia una mascherina.

Ci sono un paio di probabili motivi per questo risultato. Il primo è che Tokyo ha assistito ad un aumento del numero di nuove infezioni da coronavirus. Il 27 febbraio la città ha registrato 1.028 nuovi contagi ma poi il numero giornaliero è sceso sotto i 1.000 ed è rimasto così fino al 26 marzo. Da allora ci sono stati altri sei giorni sopra i 1.000 nuovi contagi, di cui cinque di fila dal 2 aprile al 6 aprile. Ma questo aumento ha un’origine ben precisa, che convince i giapponesi a non mollare le mascherine.

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Questa arriva dal secondo motivo, ovvero l’attuale e ormai agli sgoccioli stagione dei fiori di ciliegio. Iniziata alla fine di marzo, è stata per i nipponici la prima occasione dopo molto tempo per “uscire e andare ad aggregarsi con altre persone”. Fare ‘hanami’ (osservare la fioritura) sotto gli alberi di Sakura, ha comportato un contatto molto più stretto del normale per i rispettosi giapponesi. Tutti i parchi si sono affollati di feste e le persone si spostano in massa con i mezzi pubblici per raggiungerli. Quindi, con tutta questa gente in giro concentrata tutta sugli stessi posti, restare mascherati probabilmente è sembrata una buona idea per molti.

Un mese dopo la fine delle mascherine in Giappone ancora le indossano tutti.

Altro fattore importante da tenere in considerazione: in questo momento in Giappone è anche la stagione della febbre da fieno. Le alte concentrazioni di polline nell’aria, rendeva già da prima questo periodo dell’anno pieno di gente allergica con la mascherina. Quindi per il giapponese tipo non è così strano che in primavera si veda molta gente mascherata, succedeva anche prima della pandemia.

Ultimo ma non meno importante, anche prima che il governo rendesse ufficiale che la mascherina non è più necessaria dal 13 marzo, gran parte delle persone avevano già deciso che secondo il loro giudizio personale invece lo era ancora. Anche in piena pandemia, in Giappone non era obbligatorio indossarle, ma un senso civico generale lo ha reso tale senza imposizioni. Inoltre qui quando si ha il raffreddore è la prassi mettere una mascherina e recarsi lo stesso al lavoro con il moccolo al naso.

Essere disposti a sopportare un po’ di inconvenienti personali per il bene della collettività è uno dei valori sociali primari in Giappone. Lamentarsi di una cosa simile in pubblico (come invece facciamo noi), per i giapponesi è segno di egoismo ed immaturità. Probabilmente le mascherine dureranno ancora un po’. Sicuramente i primi segni di abbandono si avranno solo con l’inizio dei primi caldi, quindi ancora siamo decisamente in anticipo.

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