Tutti i riferimenti al Giappone e agli anime di Strappare Lungo i Bordi
Io leggo Zerocalcare dai suoi inizi, dai tempi del blog. E quello che sta succedendo in questi giorni mi fa apparire le persone come il suo Leonardo da Vinci che va alla Nasa tutto galvanizzato coi bozzetti delle ali mentre loro progettano razzi per andare su Marte. Sono più di 10 anni che esiste Zerocalcare e la sua genialità di fumettista eh, arrivate tutti un tantino tardi. Su su, andate a prendere le goccette… (cit.) XD
Ecco tutti i riferimenti al Giappone e agli anime di Strappare Lungo i Bordi.
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Michele Rech, in arte Zerocalcare, è uno di quegli autori che tutti dovrebbero conoscere perché non puoi non amare. Chiunque può trovare dei punti in comune con lui, con le sue paranoie, con la sua infanzia, con le sue esperienze di vita. Sopratutto gli appassionati di anime e manga, inevitabilmente, essendo lui un fumettista puro.
Zero attinge dal calderone dei “cartoni animati giapponesi“, con i quali tutti siamo cresciuti in Italia, a mani basse. E nei suoi fumetti canonici molto di più che nella serie Netflix Strappare lungo i bordi (Tear Along The Dotted Line), di cui tutti ora parlano. Infatti io che sono abituata ad aspettarmi da lui molti rimandi alla cultura anime–manga–videogames giapponesi, devo ammettere che stavolta ci sono rimasta un po’ male. Me ne aspettavo molti di più.
Negli albi e nelle strisce del suo ormai storico blog, ce ne sono da sempre a bizzeffe. Ma dicesi che purtroppo per problemi di copyright non abbia potuto inserirne molti su Netflix. Quindi, a tutti gli appassionati di anime e manga che hanno scoperto Zerocalcare solo attraverso la recente fortunata serie animata, consiglio di recuperare anche tutto il suo cartaceo. Non ve ne pentirete.
L’uscita del Dvd di Evangelion
All’inizio del primo episodio, quando Zero racconta dei suoi 17 anni, c’è una scena che fa capire subito che lui era già un adolescente nerd fuori dagli schemi. Durante i festeggiamenti dello scudetto della Roma, evento importante per tutti attorno a lui, lui è in cosplay di Evangelion e alla domanda: ma a te non te piace il calcio? Risponde con un’altra domanda che fa capire subito la sua cifra: ma questa non è la festa per l’uscita del Dvd di Evangelion?
L’Imperatore giapponese che si arrende
La coscienza di Zero, nei panni dello storico Armadillo, spiega che nei rapporti, in questo caso con Alice, non bisogna mai fare il primo passo per non rischiare il due di picche. Perché quella è l’umiliazione totale, atomica. E’ come se fossi l’Imperatore giapponese durante la Seconda guerra mondiale che dichiara la resa.
Pearl Harbor
Nei primissimi minuti della prima puntata, nella stazione della metro Ponte Mammolo, il primo manifesto a sinistra è la locandina di un film. La sequenza è molto veloce e senza fare fermo immagine non si riesce minimamente a vedere. Trattasi di una parodia di Pearl Harbor intitolata: Anvedi sti giapponesi, Giappo Attack. Provate a cliccare ed ingrandire l’immagine sopra e lo vedrete.
Voglio mangiare il tuo pancreas
Zero ad un certo punto della prima puntata spulcia “Netflics” (Netflix), alla ricerca di qualcosa da guardare. E come tutti noi, per l’indecisione alla fine si arrende e va a letto alle 4 di notte senza aver guardato niente.
Blanka di Street Fighter
Uno dei personaggi che qui più mi è mancato dell’universo di Zerocalcare, assieme all’amico cinghiale che è apparso praticamente solo una volta, è il bimbo con le fattezze di Blanka. Storico personaggio del videogioco picchiaduro giapponese Street Fighter della Capcom.
La fusione delle ragazzine topo stile Dragon Ball
Sempre rimanendo nella tematica, molto cara a Zero, delle sue ripetizioni ai ragazzi, in questa serie appaiono due personaggi nuovi, che mi pare non si siano mai visti. Ma potrei non ricordarli io. Comunque trattasi delle terribili ragazzine topo.
Due dodicenni alle quali Zero fa fare i compiti in coppia e che lui immagina come un corpo unico a due teste. Ad un certo punto c’è la scena nella quale lui immagina si fondono facendo le stesse mosse della classicissima tecnica della fusione del manga Dragon Ball di Akira Tokiyama.
Lo spirito di fango de La Città Incantata
Nel terzo episodio, durante la serata in pizzeria della ormai iconica Pizza Stocazzo, ad un certo punto Zero si immagina trasformato in fango. Come rappresentazione del fatto che non riesce mai a staccarsi dalla sua routine paludosa. La mancanza di coraggio gli ha infatti impedito alla fine di provare la pizza Stocazzo ed è rimasto stagnato sulla solita pizza Margherita che prende sempre.

Ken il Guerriero
Nel quarto episodio Zero ad un certo punto parla della sua casa divisa in regni in lotta tra loro sullo stile di Game of Thrones (Il Trono di Spade). Ammetto una delle mie parti preferite. Uno di questi è Castel Cartone, la classica stanza in più che, in ogni casa abbastanza grande da poterselo permettere, di solito viene adibita a studio. Ma che a casa di Zero, anche solo per l’affronto di averlo “borghesemente” pensato, è diventata un ripostiglio con ammassati i cartoni del trasloco. Pieni di cose inutili ma che non ha il coraggio di buttare via.
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