Tokyo è la metropoli più pedonale del mondo
Tokyo, la capitale del Giappone, è una vivace metropoli che sorprende da molti punti di vista. Oltre alla pulizia estrema delle strade e di ogni angolino, una delle cose che sorprende di più uno straniero è il relativo limitato traffico stradale rispetto ad una popolazione di 14 milioni di persone. Questo perché ben l’88% degli abitanti che si spostano quotidianamente attraverso la città per lavoro, scuola e impegni vari, lo fa a piedi, in bici o con i mezzi pubblici.
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Tokyo è considerata la metropoli più pedonale del mondo, nonostante sia in continua espansione e urbanizzazione da decenni ormai. Dopo la distruzione della seconda guerra mondiale, ha riprogettato da zero le sue strade e i suoi quartieri per dare la priorità a dei trasporti incentrati sull’uomo, non sulle automobili.
- A Tokyo solo il 12% degli spostamenti viene effettuato con auto private.
- La bicicletta rappresenta il 17% dei trasporti.
- Più del 95% delle strade non hanno parcheggi lungo i lati.
Ecco come Tokyo è riuscita nell’arco di decenni, a diventare un paradiso anti-auto. E come ha trovato valide alternative nel trasporto pubblico, mantenendo e aumentando l’impegno per le sempre crescenti preoccupazioni ambientali. Di seguito 7 punti chiave che hanno permesso questo:
1. Una storia di ricostruzione e trasformazione
Il viaggio di Tokyo per diventare la città più pedonale del mondo, risale a dopo il 1945. Dopo essere stata quasi interamente rasa al suolo dai bombardamenti americani, Tokyo affrontò l’arduo compito di ricostruire le sue infrastrutture da zero. Piuttosto che limitarsi a ricreare ciò che era andato perduto, gli urbanisti nipponici hanno visto in questa tabula rasa, l’opportunità di migliorare il tessuto urbano e renderlo a misura d’uomo. Dando priorità alle esigenze dei pedoni rispetto ai veicoli.
2. Urbanizzazione rapida e pianificazione adattiva
Il Giappone nel dopoguerra ha visto una rapidissima crescita della popolazione e della ricchezza. Tokyo in particolare, si è vista costretta ad affrontare enormi sfide per la sua ripianificazione urbana. Nonostante l’espansione a macchia d’olio, è riuscita a trasformarsi in una città altamente coerente e interconnessa. La chiave di questo successo è stata una pianificazione adattiva che ha integrato i vari sistemi di trasporto pubblico con le aree commerciali e residenziali che si stavano creando. Sottolineando al contempo l’importanza della pedonabilità per raggiungere le varie stazioni, che così sono diventate il punto nevralgico di ogni diversa zona della città.
Con lo sviluppo di abbondanti stazioni ferroviarie, metropolitane, fermate di bus e tram, i residenti di Tokyo hanno avuto poco bisogno di possedere dei veicoli personali. Ciò ha causato un calo significativo della loro proprietà e utilizzo. Fino ad arrivare ad oggi, con solo il 12% degli spostamenti effettuati da auto private nel tessuto urbano di Tokyo.
3. Cultura del ciclismo
La bicicletta come mezzo di trasporto ha goduto di particolare popolarità a Tokyo nell’arco degli anni del dopoguerra. Arrivando oggi a superare la percentuale di viaggi fatti in auto, con il 17% di utilizzo. Esiste una fiorente cultura ciclistica a Tokyo, con piste ciclabili, parcheggi dedicati e varie società di bike sharing. La crescente popolarità delle biciclette elettriche ha ulteriormente rafforzato l’impegno di Tokyo nel fornire alternative ancora più efficienti, ecologiche ed economiche alle auto private.
4. Cultura del trasporto pubblico
Tokyo definisce lo standard dell’efficienza nel trasporto pubblico a livello globale. Qualsiasi città del mondo la guarda con ammirazione e sogna di poter prendere esempio da lei. Considerate che nella città transitano giornalmente 30 milioni di pendolari! E devono fare affidamento su una rete ferroviaria e metropolitana capillare ed efficiente, che copre tutta la città e permette di arrivare sempre al lavoro in orario.
5. Politiche e regole scoraggiano l’uso dell’auto
Un fattore cruciale che ha reso Tokyo un paradiso anti-auto è la mancanza di sussidi per la sua proprietà. Questo ovviamente disincentiva le auto private che, oltre al costo di acquisto, hanno anche quello di carburante, assicurazione e manutenzione. Avere un abbonamento ai mezzi pubblici è infinitamente più vantaggioso per un giapponese. Mentre i paesi europei e gli Stati Uniti danno priorità alla costruzione di autostrade rispetto ai trasporti pubblici, il Giappone fa il contrario.
6. Ispezioni rigorose e limiti di parcheggio
Il Giappone è noto per avere severe ispezioni per i veicoli privati, comunemente note come “shaken“. Questo esame garantisce che tutte le auto in circolazione soddisfino rigidi standard di sicurezza e non superino le emissioni consentite. Questa ispezione è anche molto costosa, il che funge da ulteriore deterrente per la proprietà di un’auto a Tokyo.
Ulteriore sfida, quella di fornire l’accesso a un parcheggio privato al momento dell’acquisto di un’auto. Niente posto auto o garage, niente auto, non si può proprio comprare. E ovviamente nel centro di Tokyo è praticamente impossibile avere un posto auto privato. Le autorità di polizia locale richiedendo ai potenziali proprietari di affittare o possedere parcheggi adatti ai loro veicoli prima dell’immatricolazione. Inoltre, il 95% delle strade di Tokyo sono senza parcheggi sui lati, quindi pensare di andare da qualche in macchina e parcheggiarla è pura utopia.
7. Un modello urbano per tutti
Per tutti i motivi sopra elencati, Tokyo gode di livelli di inquinamento atmosferico inferiori rispetto ad altre metropoli di dimensioni simili. Fornendo ai residenti un sistema di trasporto pubblico efficiente che privilegia il benessere collettivo rispetto alla comodità del singolo con un veicolo privato. Con gli urbanisti di tutto il mondo che cercano ispirazione dal modello di Tokyo, questa affascinante metropoli dimostra concretamente che dare priorità alla pedonabilità delle città, può migliorare la qualità della vita e la sostenibilità ambientale nei grandi centri urbani.
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