Tamiko Honda è una novantenne che lavora in un fast food da 23 anni
Nel cuore del quartiere Chuo-ku della città di Kumamoto, nel sud del Giappone, una persona è diventata una leggenda del mondo dei fast food. Il suo nome è Tamiko Honda e, all’età di 90 anni, detiene il titolo di dipendente della catena McDonald’s più fedele del mondo. Negli ultimi 23 anni, quindi da quando ne aveva 67 fino ai 90, la routine quotidiana di Tamiko è stata la stessa. Alzarsi alle 4 del mattino per 5 giorni a settimana, prendere un autobus e andare al lavoro per attaccare alle 7:30.
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Delle 190.000 dipendenti donne che lavorano presso la catena americana in tutto il Giappone, Tamiko è la più anziana. La sua incredibile energia e passione per la vita le hanno fatto guadagnare il soprannome di “nonna genki“. Genki in giapponese significa ‘in forma, in salute’. Nonostante la sua corporatura minuta, le vecchiette giapponesi sono sempre molto basse, e l’età avanzata, Tamiko è una gran lavoratrice. Si dedica con tutto il cuore ai suoi turni di tre ore giornaliere, praticamente un part-time. Le sue mansioni includono il mantenimento della pulizia generale del punto vendita e dell’area giochi.
La domanda che ora tutti ci stiamo facendo è: ‘ma perché una signora di 90 anni non è andata ancora in pensione?’ Sebbene la sua famiglia la incoraggi da anni a farlo, Tamiko crede fermamente che il lavoro sia il suo modo per mantenersi in salute. Il suo segreto di longevità può essere distillato in due parole semplici ma potenti: “vivere positivamente“. È un mantra che può sembrare semplice ma che per molti risulta difficile da emulare. Anche per chi è mooolto più giovane e forte della arzilla nipponica.
Il direttore della filiale in questione, riconosce che la presenza di Tamiko è indispensabile. Non l’ha assunta per pietà o chissà quale altra ragione. Anche perché se solo lo volesse, la signora avrebbe diritto ad una pensione come tutti gli anziani del mondo. Ma lei si rifiuta e affronta i suoi compiti quotidiani con un grande sorriso, rallegrando l’atmosfera del negozio sia per i clienti che per i suoi colleghi.
Certo, McDonald’s non è sinonimo di cibo salutare, non è nemmeno una catena giapponese. Ma la sua politica di assunzione è da sempre molto inclusiva, valorizzando la diversità e non discriminando in base all’età, al sesso, alla nazionalità o alla disabilità. Per questo non impongono un’età pensionabile fissa ai loro dipendenti e accolgono qualsiasi persona che voglia lavorare. Considerando anche che in Giappone la popolazione è molto anziana e di giovani da assumere ce ne sono sempre di meno.
Ovviamente esistono altri dipendenti senior nella nota catena di fast food in Giappone. C’è un uomo di 95 anni che lavora in un punto vendita nella prefettura di Toyama. Ma Tamiko Honda detiene con orgoglio il record di dipendente con più anni di servizio in un unico esercizio, non di quello più anziano. Il suo impegno sempiterno viene considerato un esempio stimolante per tutti in Giappone.
In Italia semplicemente la signora sarebbe già in pensione da decenni, per godersi il meritato riposo come è giusto che sia, ci mancherebbe. Ma la nostra mentalità lavorativa è diversissima rispetto a quella dei giapponesi. Noi lavoriamo per noi stessi e per la nostra famiglia. Stop. I giapponesi, oltre a queste due motivazioni, ci aggiungono anche il ‘rendersi utili alla collettività‘. In Italia questo concetto praticamente non esiste.
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