Studio Ghibli ha contribuito al film finale di Evangelion
Quando vuoi realizzare un anime alla vecchia maniera, cioè in animazione tradizionale fatta a mano, non c’è posto migliore in cui farsi aiutare dello Studio Ghibli di Hayao Miyazaki.
E’ successo con la lavorazione dell’ultimo film di Evangelion 3.0+1.01: Thrice Upon a Time, appena uscito in streaming su Prime Video senza passare dal cinema. Questa notizia è comunque priva di spoiler di trama. Se ancora non avete avuto tempo di vederlo, tranquilli quindi.
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Ad un certo punto il creatore della saga di Evangelion Hideaki Anno e lo staff del suo Studio Khara, hanno deciso che nel film finale ci voleva una sequenza animata col vecchio metodo tradizionale. Invece di utilizzare dei disegni fatti al computer, cosa che da anni ormai fanno tutti gli studi di animazione, volevano usare dei disegni fatti a mano.
Per animare con questo metodo si deve scattare una foto per ogni disegno, che farà parte di ogni fotogramma del film, utilizzando un apposito tavolo da ripresa. Che però lo Studio Khara, essendo abbastanza moderno, non possiede. E’ stato fondato nel 2006, quando ormai l’intero settore era passato al performante metodo digitale.
Indovinate chi possiede in Giappone ancora un vecchio tavolo da animazione tradizionale? Ovviamente lo Studio Ghibli che ha sempre boicottato i metodi moderni, preferendo l’artigianalità. Anche se negli ultimi anni si è piano piano convertito al digitale, addirittura al 3D con l’ultimo film che ha prodotto Eawig e la Strega (2020) per la regia del figlio di Hayao Miyazaki, Goro.
#シンエヴァ 上映中
【制作こぼれ話】
VOYAGERが流れる中、映像がアニメの制作過程を遡っていくシーンでの表現では、アナログセル時代の「動撮」も描かれていました。
忠実な当時の「動撮」の再現を目指し、スタジオジブリさんが1台だけ遺している撮影台で経験者の手により撮影されています。 pic.twitter.com/5IZ0vuKuD7— (株)カラー 2号機 (@khara_inc2) May 11, 2021
Il video sopra, dall’account twitter ufficiale di Studio Khara, mostra un tecnico che inserisce un disegno nella macchina e poi stratifica i vari rodovetri trasparenti (cells) prima di scattare i fotogrammi. Nella sequenza in questione si vede proprio il protagonista di Evangelion Shinji Ikari con l’animazione del vento che gli scompiglia i capelli.
Tra i vari strati di rodovetri trasparenti, l’addetto pulisce le superfici con uno spolverino per evitare che pelucchi e polvere compaiano negli scatti.
La meticolosa attenzione ai dettagli è perfettamente coerente con il modus operandi di registi del livello di Anno e Miyazaki. Una tale dedizione alla loro Arte ha suscitato molti commenti di ammirazione:
“Mantenere una di queste macchine ancora funzionante al giorno d’oggi. Non mi sarei aspettato niente di meno dallo Studio Ghibli.”
“Quello è lo Studio del vecchio Miyazaki. Lì si prendono cura dei loro strumenti.”
“Quando ho visto Evangelion Thrice Upon a Time al cinema ho sentito come se ci fosse qualcosa di nostalgico nell’animazione di quella scena. Quindi era questo il motivo!”
“Fare animazione con questo metodo è ormai un’Arte perduta al giorno d’oggi.”
Il tweet dello Studio Khara specifica anche che questo tipo di tavolo da ripresa è l’unico che Ghibli ha conservato. Ormai l’animazione si è spostata sul digitale, il vecchio metodo è troppo lento e costoso. Quindi non più sostenibile da un’industria che deve fatturare.Questa vicenda dimostra però che è un metodo ancora fattibile, magari per piccole sequenze nostalgiche. E chissà, se Anno riuscisse a dirigere un live-action di Nausicaä della Valle del Vento come vorrebbe, potrebbe usare ancora il macchinario Ghibli. Sarebbe perfetto per omaggiare con una sequenza in animazione tradizionale il leggendario film Nausicaä del maestro Miyazaki al quale ha lavorato Hideaki Anno stesso.