Quanti soldi servono al mese per vivere in Giappone?
“Un giorno mi trasferirò in Giappone!“ Se hai pensato almeno una volta questa cosa, o hai sentito qualcuno dirla, questo è l’articolo che fa per te. L’idea di trasferirmi in Giappone, anche solo per un periodo, ha sfiorato anche me, lo ammetto. Ma poi, dato che parlo di questo paese e delle sue contraddizioni e raccolgo testimonianze di chi già ci vive da anni, mi sono sempre scontrata con un dato di fatto. Il Giappone è fantastico se lo vivi da turista. Ma viverci e lavorarci, soprattutto da straniero (gaijin), è tutta un altra storia. Per curiosità mi sono comunque informata su quanti soldi servono al mese per vivere in Giappone.
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Le informazioni che cercavo le ho trovate nel portale immobiliare giapponese At Home, che ha recentemente condotto un sondaggio nazionale tra i suoi utenti. La domanda è stata quali fossero le spese che hanno sostenuto quando si sono trasferiti e hanno vissuto da soli per la prima volta in un appartamento in Giappone. I risultati sono stati molto interessanti ed inaspettati.
1. Costi di entrata
Generalmente già prima di trascorrere la prima notte nella nostra nuova casa in Giappone avremo speso molti soldi. Prima di tutto bisogna pagare il ‘reikin‘ cioè il ‘denaro chiave’. Trattasi di una mancia una tantum non rimborsabile da dare al padrone di casa. Non è una caparra, quindi non ci verrà mai ridata. Sebbene non sia sempre richiesto, il reikin è piuttosto comune e di solito equivale a uno o due mesi di affitto.
La maggior parte degli appartamenti giapponesi non sono arredati. Sono completamente vuoti e quindi dovremo comprare tutto. Mobili, letto, frigorifero, lavatrice. L’unica consolazione è che sono molto piccoli quindi servono meno suppellettili. La maggior parte degli appartamenti giapponesi poi non hanno un impianto di riscaldamento. Niente termosifoni o condizionatore. Quindi se prevedibilmente non vogliamo morire di freddo in inverno o di caldo in estate, dovremo installarli a nostre spese. Oppure arrangiarci con stufette elettriche, kotatsu e ventilatori.
Sommando tutti questi elementi, le persone intervistate in questa prima sezione del sondaggio hanno pagato, in media, 359.908 ¥ (crc. 2.500 €). Trattasi solo delle spese iniziali di entrata in appartamento, senza affitto e bollette.
2. Affitto mensile
Ovviamente la spesa relativa all’affitto, ha una moltitudine di variabili. Dalla città più o meno grande, alla zona in cui si sceglie di vivere, alla grandezza in mq della casa. Secondo gli intervistati, l’affitto di un appartamento standard giapponese in media è sui 54.642 ¥ (crc. 385 €) al mese.
Ovviamente si parla di monolocali ma non in quartieri sperduti o degradati, anzi. Un prezzo simile è quello che si può trovare per una bella zona di Tokyo come Shimokitazawa, uno dei quartieri più giovani e vivaci della città. Altri intervistati che dicono di vivere in quartieri più centrali lungo la comoda linea ferroviaria Yamanote che gira a cerchio per tutta Tokyo, parlano di 90.000 ¥ (crc. 630 €) al mese. Sempre di monolocali minuscoli si parla.
3. Bollette
Non importa se abbiamo uno stile di vita semplice o minimalista. A meno che non siamo abituati a dormirci solamente in casa entrando al buio, avremo comunque qualche bollette da pagare. Elettricità anche solo per ricaricare il telefono, gas anche solo se scaldiamo dell’acqua per il ramen istantaneo o la doccia, l’acqua e molto probabilmente un servizio internet, o adsl o dati cellulare. Il sondaggio ha chiesto alle persone informazioni su ciascuna di queste spese separatamente. Le medie mensili sono risultate:
. Elettricità: 3.836 ¥ (crc. 27 €)
. Gas: 3.674 ¥ (crc. 26 €)
. Acqua: 2.194 ¥ (crc. 15 €)
. Internet: 4.170 ¥ (crc. 30 €)
. Totale 13.874 ¥ (crc. 100 €)
Il 17% degli intervistati ha poi affermato di vivere in un appartamento in cui il servizio Internet era incluso senza costi aggiuntivi nell’affitto mensile. Che probabilmente però per questo era più alto di quelli in cui non è incluso, quindi il vantaggio si auto-elimina da solo. E’ curioso notare però quanto il fatto di avere internet in casa in Giappone sia considerato più importante dei riscaldamenti!
4. Cibo
Per le spese alimentari riuscire a fare una stima abbastanza reale è più complicato ovviamente. Ogni persona ha i suoi gusti e le sue quantità di cibo mensili. C’è anche da considerare che mangiare fuori in Giappone non è una cosa che si fa solo per svago o per le occasioni speciali come facciamo noi. Spesso conviene fermarsi a mangiare una economica ciotola di ramen al volo dopo il lavoro. Piuttosto che andare a fare la spesa, trasportarla fino a casa, cucinare (gas), lavare i piatti (acqua e detersivi) e infine ripulire tutto. Certo, se si esce anche per svago, magari si fa spesso serata a mangiare e bere negli Izakaya, ovviamente la spesa mensile aumenta.
Se invece si decide di mangiare a casa, esistono molti pasti pronti da asporto nei combini, o cibi istantanei o offerte a fine giornata dei supermercati, che permettono di fare buoni affari. Quindi se si è bravi con la spesa e amiamo stare in cucina, anche mangiare in casa potrebbe essere economico. Suddivise in gruppi in base alla frequenza con cui cucinavano da soli, ecco le spese degli intervistati:
. Cucino per me stesso ogni giorno (45% degli intervistati): 20.880 ¥ (crc. 140 €)
. Cucino metà dei pasti per me stesso (27%): 26.505 ¥ (crc. 186 €)
. A volte cucino per me stesso (15%): 32.241 ¥ (crc. 227 €)
. Non cucino mai per me stesso (12%): 37.846 ¥ (crc. 266 €)
Quindi, facendo una media di tutte le risposte, per il cibo al mese vanno via qualcosa come 29.363 ¥ (crc. 206 €) al mese.
5. Spesa totale mensile
Riassumendo fino ad ora le singole voci in media:
. Costi di entrata iniziali: 359.908 ¥ (crc. 2.500 €)
. Canone mensile: 54.642 ¥ (crc. 385 €)
. Bollette: 13.874 ¥ (crc. 100 €)
. Cibo: 29.363¥ (crc. 206 €)
Quindi, tolti i 359.908 ¥ iniziali una tantum, le spese mensili totali sono 97.879 ¥ (crc. 688 €). Dato che il Giappone ha la reputazione di essere uno dei posti più costosi del pianeta, questa spesa mensile appare abbastanza bassa. Ma ovviamente per vivere in Giappone, a questo conto vanno aggiunte altre spese quotidiane, queste sono solo per la casa e il cibo.

Ovviamente vanno poi aggiunte anche le spese extra per sfizi, divertimenti e uscite. Chi sogna di trasferirsi in Giappone non lo fa certo per restare chiuso nelle sue piccole quattro mura ma per fare e vedere cose. E visitare il Grande Buddha di Kamakura, o andare in un Neko cafe o al Ghibli Park portandosi a casa anche un souvenir, non sono cose che si fanno gratis. Anche se i prezzi di molte famose attrazioni turistiche non sono mai altissimi.
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Fonte: @athome