Museo Ghibli chiede donazioni anche ai fan occidentali
La pandemia ha messo in difficoltà ovunque innumerevoli attività, commerciali e culturali. I musei sono stati particolarmente colpiti anche in Giappone e il Museo Ghibli di Mitaka City, Tokyo, non ha fatto eccezione purtroppo. La struttura è abbastanza articolata, ospita numerose mostre e proietta cortometraggi esclusivi. Tra i quali anche l’ultimo corto diretto da Hayao Miyazaki, Boro il bruco. Per la prima volta nella storia dello Studio Ghibli, realizzato in computer grafic.
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In “tempi normali”, il museo è sempre pieno, con biglietti da prenotare mesi e mesi prima per trovare posto. I visitatori stranieri erano tantissimi, in un viaggio in Giappone quasi tutti dedicavano mezza giornata dell’itinerario ad una visita al Museo Ghibli. Ora, con pandemia e frontiere giapponesi chiuse ormai da quasi due anni, gli stranieri sono ridotti a zero. E questo ha portato ad un calo drastico delle entrate per la struttura.
L’edificio che ospita il Museo Ghibli ha ormai 20 anni e necessita spesso di riparazioni e manutenzione importanti. La situazione con la pandemia è diventata così grave che si è visto costretto a chiedere donazioni già da mesi, da questa estate. Ecco il primo annuncio con la richiesta di aiuto:
“Attualmente stiamo operando in rosso. La pandemia sembra che durerà ancora per molto tempo. Se continueremo ad attingere alle nostre riserve finanziarie, il funzionamento della struttura e la manutenzione programmata saranno a rischio”.
La campagna è iniziata a luglio, riservata solo a donatori che si trovavano fisicamente in Giappone. Ma da questa settimana Studio Ghibli ha inviato un messaggio tramite il suo account ufficiale sull’app LINE: da adesso comincerà ad accettare donazioni anche dai fan al di fuori dal Giappone.
Ai donatori viene chiesto di contribuire con un importo non inferiore a 5.000¥ (crc. 38€). Come ringraziamento riceveranno una cartolina illustrata da Hayao Miyazaki in persona. Il disegno raffigura il famoso robot del film Laputa: Castello nel Cielo. Questo perché è praticamente il guardiano del museo, dato che nella terrazza sul tetto dell’edificio c’è una sua statua di bronzo a grandezza naturale.

I donatori dal Giappone hanno già iniziato a ricevere le loro cartoline di ringraziamento:
大塚監督……ありがとうございます!
三鷹の森ジブリ美術館の運営支援をお願いするふるさと納税。返礼品はありませんが、宮崎さんのサイン入りイラスト(印刷)はがきを、お礼状として三鷹市からお届けしています。
何卒よろしくお願い申し上げます。https://t.co/MSY9l1ox24 https://t.co/9Jx9o6Mzlr pic.twitter.com/sDlbEwXA97— スタジオジブリ STUDIO GHIBLI (@JP_GHIBLI) September 1, 2021
Le donazioni sono gestite secondo un sistema giapponese chiamato furusato nozei (tassa della città natale), in cui i fondi donati possono beneficiare di speciali detrazioni fiscali. Questo programma di sostegno finanziario garantirà al Museo di non fallire in questo momento difficile. E farà in modo che, una volta riaperti i confini passata la pandemia, lo troveremo ancora lì ad aspettarci.
Per ora i paesi esteri che possono effettuare donazioni al Museo Ghibli sono Stati Uniti, Canada, Australia e Singapore. A causa di complicazioni legali, non è possibile effettuare donazioni da Regno Unito, Cina e Stati membri dell’UE, compresa l’Italia.
Qui > https://www.furusato-tax.jp/gcf/1287 trovate la pagina del crowdfounding aggiornata. Attualmente ha raggiunto quasi l’ammontare di 35 milioni di ¥ (crc. 274.000€). Le donazioni saranno accettate fino al 31 gennaio 2022. Quindi tutti i fan hanno ancora tempo per dare una mano all’imperdibile Museo Ghibli ed aiutarlo a superare la crisi di budget causata dal solito, odiato, Covid-19.
Fonti: account LINE Studio Ghibli, @soranews24
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