L’intelligenza artificiale usata per il seguito del manga Black Jack di Osamu Tezuka
Il progetto ‘potrebbe dare vita a un nuovo modo di creare contenuti‘, afferma Makoto Tezuka, figlio del leggendario Dio dei manga. Osamu Tezuka è conosciuto così in tutto il mondo non a caso. Nessun altro artista ha fatto progredire così tanto la forma d’arte del manga giapponese. A quasi 35 anni dalla sua morte, rimane ancora imbattuto come mangaka n.1 del Giappone.
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Alcuni lavori ritrovati dopo la sua morte, sono stati già pubblicati postumi. Ma stavolta la storia è diversa. Si tratta di un capitolo nuovo di zecca del celebre manga Black Jack, con protagonista un brillante chirurgo senza licenza che vaga per il mondo eseguendo procedure impossibili. Il continuo della storia non previsto dall’autore o programmato per essere pubblicato. Com’è possibile fare una cosa simile? Ma ovviamente grazie all’aiuto della ormai quasi irrinunciabile intelligenza artificiale.
L’ambizioso progetto viene descritto come uno sforzo collaborativo tra un programma di intelligenza artificiale e dei creatori umani della Tezuka Productions. L’esatta suddivisione del lavoro non è attualmente stata resa nota, cioè non si sa chi farà cosa e in quale percentuale. Ma il professor Kurihara parla di applicazione di ‘programmi di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT‘, il che suggerisce che l’AI sarà ampiamente coinvolta nella scrittura della sceneggiatura e dei dialoghi.
L’annuncio di questa collaborazione tra umani e AI, arriva poco dopo che l’editore Shueisha ha invece cambiato rotta decidendo di terminare il suo progetto sulla modella di costumi da bagno generata dall’intelligenza artificiale. Probabilmente a causa di questioni etico/legali sollevate dal pubblico e dai clienti della rivista che hanno fatto notare l’assurdità di sostenere, anche economicamente, un’Idol che non esiste.
Nel caso di AI Black Jack però, il progetto è degli eredi diretti di Tezuka ed è basato esclusivamente sul manga originale Black Jack scritto e disegnato dal Dio dei manga. Ovvero l’AI sarà addestrata per riprodurre quanto più fedelmente possibile lo stile narrativo di Tezuka. Il che eliminerebbe la possibilità di ostacoli derivanti dalla proprietà intellettuale, dato che i diritti dell’opera appartengono proprio a Tezuka Productions e Akita Shoten.
Kurihara ha già partecipato alla produzione di un manga creato da una AI nel 2020. L’opera non ufficiale si chiama Paidon e la sua creazione è avvenuta semplicemente usando lo stesso stile grafico di Osamu Tezuka. Ma nel caso del proseguimento di Black Jack, saremo di fronte al primo manga ufficiale firmato Tezuka ma realizzato da una AI. Secondo il figlio Makoto Tezuka, la scelta è caduta proprio su questo manga perché è lungo e i diversi elementi tematici ne fanno ‘una serie che è già una raccolta concentrata dell’essenza di mio padre Osamu Tezuka’.
Cosa direbbe il diretto interessato Tezuka di tutto questo è difficile ipotizzarlo. Da un lato, c’è un’innegabile qualità umana nel suo stile narrativo. Il design dei suoi personaggi poi, così morbido e fumettistico, è l’essenza stessa di un lavoro disegnato a mano. Allo stesso tempo però, lui era anche un creatore visionario di opere di fantascienza.
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