Le case Akiya 'regalate' in Giappone sono veramente un affare

Le case Akiya ‘regalate’ in Giappone sono veramente un affare?

Nell’economia odierna, tutti siamo alla continua ricerca di soluzioni per riuscire a ridurre il costo della vita. Una delle cose più onerose in assoluto è sicuramente comprare una casa. Ma in alcuni Paesi è davvero possibile averne una gratis? Addirittura in Giappone, uno dei paesi più sognati dalla maggior parte delle persone per stipendi, qualità della vita e sicurezza? Un recente thread virale su Reddit chiedeva se esistesse un luogo al mondo in cui qualcuno potesse ancora avere una casa gratis con un pezzo di terra e vivere dei suoi frutti e con poche altre spese. La risposta, secondo centinaia di commenti, è si. A patto che si rispettino dei requisiti e si sia disposti a scendere a grandi compromessi

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Uno dei principali suggerimenti per avere una casa gratis, è l’acquisto di una banca Akiya (空き家, letteralmente ‘casa vuota’) abbandonata in Giappone. Con il suo crescente calo demografico, il Paese ha infatti milioni di unifamiliari vuote, soprattutto nelle aree rurali. Il governo, pur di ripopolare queste zone morte, le regala e concede anche dei sussidi per ristrutturarle. A prima vista, sembrerebbe un sogno, soprattutto per chi desidera trasferirsi in Giappone ma non ha molto budget. Ma ovviamente farlo non è così facile come sembra. Ci sono alcune avvertenze da tenere ben presenti prima di poter approfittare di questa opportunità non per tutti.

Le case Akiya 'regalate' in Giappone sono veramente un affare

Innanzitutto, sebbene molte case Akiya siano ‘gratuite’, bisogna comunque pagare le tasse sulla proprietà, le tasse sull’acquisizione e le commissioni di intermediazione. E già così la parola ‘gratis’ è andata. Un commentatore del thread Reddit che ha preso una di queste case, ha svelato che dopo tutte le tasse e le commissioni, non è stato così economico come promesso.

In secondo luogo, le Akiya richiedono sempre grosse riparazioni o ristrutturazioni. Molte sono lasciate vacanti per anni e potrebbero non avere nemmeno più acqua o elettricità attaccate. Quindi sono altri soldi da investire per renderle di nuovo abitabili. I governi giapponesi locali, concedono anche degli aiuti a fondo perduto per ristrutturare, ma per averli impongono condizioni molto difficili soprattutto per degli acquirenti stranieri. Ovviamente preferiscono che siano dei giapponesi Doc a ripopolare le zone rurali del Giappone. Per questo richiedono al futuro proprietario di viverci almeno per 20 anni e nel mentre di fare figli per ripopolare anche le scuole locali.

Anche le tempistiche per le riparazioni hanno dei paletti, devono essere terminate entro un limite di tempo. Quindi non si possono tirare per le lunghe i lavori spendendo più gradualmente. Per gli stranieri c’è l’ulteriore sfida di riuscire ad ottenere un visto per rimanere nel Paese se non sono cittadini giapponesi. Infatti, il solo possedere una casa, non dà nessun permesso di soggiorno, dovremo già possedere un visto studentesco, lavorativo o matrimoniale, per poterci vivere continuativamente.

Queste case abbandonate appartenevano nella stragrande maggioranza dei casi ad anziani deceduti o trasferitosi in case di riposo. I pochi giovani che rimangono a vivere e lavorare nelle zone rurali o periferiche nipponiche, non le comprerebbero mai. Spesso sono grandi case a due piani con giardino e dato che oggi pochissime persone mettono su famiglia, non hanno bisogno di tutto quello spazio. In Giappone poi è diffusa una strana superstizione sulle case vecchie. Si crede infatti che quelle a lungo invendute, possano essere state teatro di eventi tragici come omicidi o, più probabilmente trattandosi di Giappone, di suicidi.

Le case Akiya 'regalate' in Giappone sono veramente un affare

In questi tipi di case spesso avvengono anche le cosidette ‘morti solitarie. Delle persone anziane o malate che vivono da sole e che muoiono senza che nessuno se ne accorga. I loro cadaveri rimangono per lungo tempo in casa, prima di essere scoperti. Chi ha questo sospetto non è disposto a vivere in immobili del genere. Queste case sono anche considerate porta sfortuna da chi crede in queste cose. Esiste perfino un sito, chiamato Oshimaland, che elenca tutte le proprietà da evitare nel mondo. Basta digitare Giappone nella mappa ed escono fuori delle zone calde con vere e proprie fiamme, dove ci sono queste case considerate sfigate. I proprietari alla fine non hanno altra scelta che regalarle per non dover pagare pure l’abbattimento al comune.

Chi, nonostante tutti i paletti e le restrizioni esistenti, è comunque convinto di volere una casa Akiya, si assicuri bene di comprendere tutta la burocrazia, i costi aggiuntivi obbligatori e i requisiti legali prima di impegnarsi con un contratto vincolante. Considerando che poi, se in futuro vorremo rivenderla, anche se ristrutturata sarà difficile farlo. Sia a causa delle zone sperdute in cui si trovano queste case, sia per il continuo ed inarrestabile spopolamento del Paese.

Le case Akiya 'regalate' in Giappone sono veramente un affare

Esiste un sito con un database di immobili disponibili in Giappone chiamato appunto Banche Akiya. Si può trovare un lungo elenco di case con diversi requisiti, ed organizzate per regione. Se sapete leggere il giapponese oppure avete un traduttore nel browser, date un’occhiata QUI.

In Giappone è anche possibile ottenere un appartamento gratis attraverso gli affitti con riscatto. Ovviamente dobbiamo già avere un visto studentesco, lavorativo o matrimoniale. Dopo un certo numero di anni, di solito dai 20 in su, si diventa automaticamente proprietari dell’immobile. Direi che questa soluzione vince a mani basse sulle case Akiya. Gli affitti in questi casi sono anche molto bassi: dai 35.000 ¥ ai 50.000 ¥ al mese, ovvero dai 220 € ai 300 €!

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Le case Akiya ‘regalate’ in Giappone sono veramente un affare?