L'artista di manga che non ha venduto nemmeno un libro al Comiket

L’artista di manga che non ha venduto nemmeno un libro al Comiket 

Lo scorso fine settimana ha segnato il tanto atteso ritorno del Comiket estivo a Tokyo, l’evento per amanti di manga e anime per antonomasia. L’ultimo è stato nel 2019 e per due anni, ovviamente nemmeno a dirlo causa pandemia, è saltato. Questo divario temporale ha fatto sì che molti artisti di manga indipendenti, i famosi autori di doujinshi ovvero opere auto-pubblicate spesso parodie di quelle vere, si affacciassero per la prima volta nel settore. Incluso Ryoumei @ryoumei6 su Twitter), un membro del circolo doujinshi Doruza che non aveva mai tentato di vendere le sue opere alle convention.

Ryoumei non solo era un esordiente del Comiket ma anche del mondo doujinshi in generale. Ma ci ha provato lo stesso. Ha affittato il suo spazio nel centro congress e si è messo a vendere, come molti altri, il suo libro intitolato Original Girl Illustration Book ~Many with Twintails~.

Il tema “ragazze carine” è uno di quelli che va sempre forte, soprattutto in manifestazioni come il Comiket rivolte ad un pubblico otaku prettamente maschile. Quindi, forte dell’appeal del suo argomento, ha pensato di poter avere qualche cliente. A fine giornata, qualcuno lo intervista e alla domanda fatidica: “quante copie hai venduto?” la sua risposta è stata: “nessuna“.

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Ma anche se non ha guadagnato nemmeno uno yen, Ryoumei non ha pensato nemmeno per un attimo che la sua partecipazione al Comiket sia stata inutile. Ecco la traduzione del suo tweet del giorno dopo:

“Sono molto felice di aver preso parte al Comiket per la prima volta. Alla fine, non ho venduto nemmeno una copia del mio libro ma la cosa più importante è stata l’esperienza preziosa che è stata. Mi hanno anche intervistato! Vorrei ringraziare anche le due persone che sono state abbastanza interessate da dare un’occhiata alla copertina del mio libro. Ho finito per scambiare la maggior parte delle mie copie con gli espositori intorno a me. Penso che regalerò l’unica copia che mi è rimasta ad un amico”.

Nonostante l’insuccesso di vendite, Ryoumei si dice “molto soddisfatto” di come è andato il suo primo Comiket. In realtà ha specificato che gli sarebbe piaciuto perfezionare ulteriormente la sua opera prima di presentarla al più grande evento di doujinshi del mondo. Ma dato che quella di quest’anno sarebbe stata un’edizione storica, oltre che la prima post-pandemia anche la numero 100, ha voluto farne parte a tutti i costi.

Senza scoraggiarsi per il primo fallimento, Ryoumei dice che ora prenderà parte a molti altri eventi simili. Scommetto che ora, dato che è diventato inaspettatamente famoso, i suoi prossimi libri andranno tutti esauriti e qualcuno farà anche dei cosplay delle sue “ragazze carine con i codini”.

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Fonte: @twitter/@ryoumei6


L’artista di manga che non ha venduto nemmeno un libro al Comiket