La dispensa base per cucinare giapponese a casa
Qual’è lo scoglio che tutti quelli che decidono di cucinare giapponese a casa si trovano sempre davanti? Ve lo dico io: gli ingredienti. Infatti una dispensa perfetta per preparare pietanze nipponiche è molto diversa da quella che tutti abbiamo in casa e con la quale cuciniamo la nostra ottima cucina italiana.
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Se fino a qualche tempo fa era davvero un problema reperire ingredienti asiatici in generale in Italia, ora grazie al web e alle consegne veloci, è diventato davvero mooolto più semplice.
Ecco la dispensa base per cucinare giapponese: 13 ingredienti da avere
1. Salsa di soia: Nama, Shoyu o Tamari
La salsa di soia tradizionalmente era fatta con tre ingredienti semplicissimi: sale, acqua e semi di soia fermentati per mesi con muffe particolari. Viene prodotta tutt’oggi e si chiama Nama shoyu, non è pastorizzata e ha una fermentazione naturale.
La salsa di soia Shoyu normale, la più economica e facilmente reperibile anche nei supermercati normali, invece viene prodotta in maniera industriale, quindi si usa della soia idrolizzata.
2. Mirin
Il mirin è uno dei condimenti base più importanti della cucina giapponese. Fa parte della famosa triade che serve per preparare quasi ogni piatto: shoyu, mirin e zucchero.
3. Aceto di riso
L’aceto di riso (su, in giapponese) che si usa in Giappone è più leggero di quello di vino italiano. Serve per condire le verdure (sunomono) e per dare acidità ai piatti. Viene usato anche per condire il famoso riso per il sushi. Questo perchè ha proprietà antibatteriche e disinfettanti perfette per il pesce crudo e i molluschi.
4. Olio di sesamo
Questo olio è fatto con i semi di sesamo (gomasio) e in giapponese si chiama goma abura (goma è il sesamo e abura è l’olio). Esistono due tipi di olio di sesamo: quello scuro e quello chiaro. Quello scuro, fatto con i semi tostati, è molto più aromatico. Quello chiaro invece ha un profumo più neutro ma è più sapido, quindi perfetto per friggere.
5. Sake da cucina
Come capita con il nostro vino poco pregiato, che viene usato in cucina per non sprecare quello buono, la stessa cosa succede con il sake giapponese.
6. Wasabi
Il wasabi che adesso troviamo anche nei supermercati occidentali, non è quello vero. In Giappone lo chiamano western wasabi, ed è un’imitazione composta da radice di rafano e colorante verde.
Questo perchè l’Hon wasabi, il vero wasabi, è una pianta rara e impegnativa da coltivare, la wasabia Japonica. Si può riconoscere da quello economico perchè la radice viene grattuggiata al momento con una apposita grattugia. Quindi non è una pasta verde acido (come siamo abituati a vederla) ma molto più chiara. Il suo gusto poi, pur essendo sempre caratteristicamente pungente, è più delicato.