In Giappone quasi tutte le coppie sposate dormono separate
Le case giapponesi si sa, sono mediamente molto piccole soprattutto nelle grandi metropoli. Ma questa cosa non impedisce alle coppie sposate di dormire in letti separati, addirittura in stanze separate. E dietro questa decisione non ci sono crisi coniugali o altri problemi ma il fatto che in Giappone pensano sia una cosa positiva per entrambi i coniugi. Per molte coppie giapponesi è normale non dormire nello stesso letto.
Canale TELEGRAM! > Unitevi per restare aggiornati! 😉
La prima motivazione dietro il talamo separato sono i diversi orari giornalieri. Sia nel caso lavorino entrambi i consorti, oppure uno dei due rimanga a casa, (solitamente la moglie). I salaryman (impiegati) giapponesi fanno spesso straordinari o tornano a casa tardi se ‘devono‘ andare a bere con i colleghi dopo il lavoro. Se dormissero nello stesso letto della moglie la sveglierebbero in caso dormisse già. L’uno non viene svegliato la sera e l’altro non viene svegliato la mattina. Ad esempio se deve alzarsi presto per preparare il bento (pranzo al sacco) per tutti in famiglia.

Un altro motivo è che i giapponesi danno molta importanza alla qualità del sonno e non amano essere disturbati mentre dormono. Ciò significa che mal sopportano il sentire russare qualcuno di fianco a loro, oppure il sonno irrequieto, o i calci in caso di incubi, ecc.. Anche se alcuni non hanno l’opzione di poter dormire in stanze separate, tornando alle dimensioni ridotte di molti appartamenti giapponesi, possono comunque almeno dormire in letti separati nella stessa stanza. E per fare questo i letti giapponesi tradizionali sono perfetti.
I veri futon infatti sono sempre singoli, non esistono matrimoniali. Anche se si mettono uno di fianco all’altro tra i due materassi c’è sempre uno spazio che li divide. Quindi è più complicato addormentarsi insieme nello stesso, sarebbe come dormire in due in uno scomodo letto singolo. Molto probabilmente qualcuno finirebbe a dormire direttamente sul pavimento di tatami.

Anche se al giorno d’oggi molti giapponesi dormono in letti all’occidentale, anch’essi spesso in camere separate, ancora ci sono famiglie che usano i futon, soprattutto nelle case tradizionali di campagna o periferiche. Questo metodo fa anche guadagnare una stanza in più, che nelle case piccole fa sempre comodo. Di giorno i futon si possono arrotolare e riporre dentro gli armadi, trasformando una camera da letto in soggiorno o salotto. Se ci pensiamo in effetti le nostre camere ‘normali’ sono stanze che vengono usate solo di notte. Il resto del giorno sono spazio completamente inutilizzato.
Infine tra i motivi dietro il sonno separato dei giapponesi, c’è da considerare anche il loro tasso di divorzi mediamente basso. In molti casi la coppia, pur essendo finita dal punto di vista amoroso e sessuale, continua a vivere nella stessa casa senza divorziare. E chiaramente a dormire in stanze separate. Li chiamano “divorzi familiari” e consistono nel mantenere solo l’apparenza di una coppia, sebbene i due coniugi siano ormai emotivamente distanti l’uno dall’altro.
Post consigliato > Elon Musk commenta la preoccupante bassa natalità giapponese: ‘rischiano l’estinzione’