Giri? Tomo? Gyaku? In Giappone esistono ben 7 tipi di cioccolato di San Valentino

Giri? Tomo? Gyaku? In Giappone esistono ben 7 tipi di cioccolato di San Valentino

In Occidente il 14 febbraio è un giorno in cui di solito le coppie escono insieme a cena e si fanno dei regali reciprocamente. In Giappone invece è praticamente una festa del cioccolato. E viene regalato rigorosamente dalle ragazze ai ragazzi. Meglio ancora se è un qualcosa fatto a mano, come un cioccolatino a forma di cuore o una tortina. Ma che differenze ci sono tra i ben 7 tipi di cioccolato di San Valentino che esistono in Giappone?

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Questo pensiero al cioccolato ha un linguaggio tutto suo, a seconda della persona a cui viene regalato. Fino a qualche decennio fa le giapponesi lo donavano solo all’innamorato. Adesso invece è diventata una festa commerciale al livello del Natale con negozi che pullulano di dolciumi cioccolatosi di ogni tipo e forma immaginabile. Inoltre il cioccolato giapponese di San Valentino si differenzia in base al destinatario. I tipi standard sono 3 ma piano piano ne stanno uscendo fuori dei nuovi. Ora siamo arrivati a 7.


Giri? Tomo? Gyaku? In Giappone esistono ben 7 tipi di cioccolato di San Valentino

1. Giri-choco

E’ la ‘cioccolata d’obbligo’ che viene comprata in un negozio generico, senza spendere chissà che e regalata a compagni di classe o colleghi di lavoro. Perfino al proprio capo. La parola giapponese giri infatti può essere tradotta come ‘obbligo’ e per molte donne comprare questo cioccolato è un ‘dovere‘ annuale vissuto come una seccatura. Ma ormai è diventata una prassi regalarlo per il solito motivo che funziona un po’ per tutto in Giappone: ‘lo fanno tutti, quindi si deve fare’. Non importa se dietro c’è semplicemente una trovata commerciale.

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2. Tomo-choco

E’ la ‘cioccolata dell’amico’, tomodachi in giapponese significa appunto amico. Si regala solitamente a quelli più stretti, d’infanzia e soprattutto sono le ragazze che lo donano alle migliori amiche. Per molto tempo, honmei e giri sono stati praticamente gli unici due tipi di cioccolato di San Valentino in Giappone. Ma mentre le ragazze erano alla ricerca del cioccolato perfetto per i propri innamorati, hanno iniziato a cercare anche dei tipi più fantasiosi e personalizzati da regalare alle amiche. Ed ecco nato il tomo-choco.

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3. Honmei-choco

E’ la ‘cioccolata del prediletto’ quindi è questa la vera cioccolata di San Valentino. Si regala solo alla persona che si ama: fidanzati, mariti oppure qualcuno a cui vogliamo confessare i nostri sentimenti. Questa cioccolata viene preparata in casa con estrema cura e amorevolezza con le proprie mani. E anche il packaging della confezione, ovviamente, è molto importante. A volte, se chi la regala non è in grado di prepararla da sola la può anche comprare. Ma deve essere rigorosamente di qualche marca pregiata e soprattutto costosa.

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4. Jibun-choco

Quando le ragazze giapponesi girano per negozi in cerca del cioccolato perfetto da regalare a San Valentino, ovviamente si lasciano ammaliare anche personalmente. E quindi perché non concedersi anche un auto-regalo al cioccolato nel periodo del suo massimo splendore? Questi dolci auto-comprati e soprattutto auto-mangiati, sono conosciuti in Giappone come ‘jibun choco‘. Jibun in giapponese significa infatti ‘se stesso‘.

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5. Kazoku-choco

In Giappone San Valentino fino a qualche decennio fa, veniva festeggiato solo dai giovani e dai cosmopoliti che amavano le ricorrenze straniere. Con il passare del tempo però, è diventato qualcosa che anche i meno giovani, sia abitanti delle città che gente di campagna, ha cominciato ad attendere con impazienza. Inizialmente, i doni di cioccolato all’interno della famiglia (appunto kazoku), erano consegnati solo da mogli e figlie al padre di famiglia. Ora invece alcune donne regalano il cioccolato anche ad altri membri della loro famiglia.

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6. Ore-choko

Anche in questo caso si tratta di cioccolato per se stessi, dato che ore significa ‘io’. Ma la differenza dal jibun-choco è che ore è riferito ai maschietti, dato che è un’espressione usata dai ragazzi quando parlano in prima persona. Quindi semplicemente si tratta di cioccolato di San Valentino che un ragazzo compra per se stesso. Forse è single o non si aspetta cioccolatini dalle donne della sua cerchia sociale. O forse ha appena trovato qualcosa in edizione limitata che vuole troppo mangiare e non vuole affidarsi al caso. Magari ha anche una ragazza che gli regalerà il cioccolato ma se non dovesse scegliere il suo preferito? E così se lo compra da solo!

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7. Gyaku-choco

Finora abbiamo parlato solo di donne che regalano cioccolata a San Valentino. E i maschietti? Prendono soltanto senza ricambiare? Ovviamente no. In Giappone esiste un giorno separato in cui i ragazzi restituiscono un dono alle ragazze che hanno dato loro l’honmei-choco. E lo fanno esattamente un mese dopo San Valentino, il 14 marzo. Una ricorrenza unica, che esiste solo in Giappone. E’ stata introdotta nel 1978 dall’associazione delle industrie dolciarie giapponesi per permettere ai maschietti di ricambiare il gesto. E ai commercianti di riguadagnare una seconda volta!

Durante questa giornata i ragazzi regalano all’amata della cioccolata, però in versione bianca. Da qui il nome White Day. Spesso vengono aggiunti altri regali più costosi alla semplice cioccolata, come peluche e perfino gioielli. L’importante è che il loro colore predominante sia il bianco. E’ considerato importante che un ragazzo ricambi l’honmei-choco spendendo di più rispetto a quanto speso dalla ragazza. Deve essere almeno il triplo. Se il regalo fosse solo del semplice cioccolato bianco economico, significherebbe che il ragazzo non ricambia i sentimenti della ragazza!

Ci sono alcune persone in Giappone che però non rispettano il White Day. E preferiscono regalare del cioccolato alle innamorate direttamente il giorno di San Valentino. Questo tipo di dono si chiama ‘gyaku-choco (gyaku significa ‘al contrario’). Dal momento che non è la norma, questo gesto ha un’alta probabilità di generare una vera sorpresa nelle ragazze. Inoltre, la selezione di cioccolato nei negozi a San Valentino è più grande rispetto al White Day. Quindi il gyaku-choco consente una più ampia scelta ed esclusività.

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