'In che modo giocare ti sarà utile in futuro?'

‘In che modo giocare ti sarà utile in futuro?’ 

L’industria dei videogiochi è più fiorente che mai e molti degli sviluppatori hardware e software di maggior successo al mondo sono aziende giapponesi. Ovviamente però, non tutti in Giappone sono videogiocatori. Capita spesso, soprattutto da parte di persone anziane, di sentire ancora commenti sprezzanti su chi ha questo tipo di passatempo.

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Una delle critiche più gettonate è che giocare ai videogiochi è una perdita di tempo. Si potrebbe spenderlo in attività più produttive. Questo genere di consiglio non richiesto, l’utente giapponese Prime su Twitter se lo è sentito dire innumerevoli volte nel corso degli anni. Così ha sviluppato una replica piuttosto ermetica ma efficace. E recentemente l’ha condivisa:

“Quando delle persone anziane mi chiedono ‘Che senso ha giocare? In che modo ti aiuterà in futuro?‘ Io rispondo con un’altra domanda: ‘Quando mangi del buon cibo lo fai perché pensi che ti sarà utile in futuro?’

Allora loro spesso rispondono: ‘No. Ma quando mangio qualcosa di buono è un’esperienza piacevole. Mi rende felice e rinnova la mia motivazione a lavorare di nuovo il giorno dopo.’

A quel punto io replico: ‘Ecco perché gioco‘.

Questo ragionamento mette in evidenza un aspetto insolito delle critiche che vengono spesso lanciate a chi gioca ai videogames. Esistono certamente hobby in cui viene prodotto qualcosa di fisico, tangibile, come risultato finale. Ad esempio cucinare o dipingere.

Ma ci sono anche tante altre attività ricreative di natura non produttiva, come guardare un film o ascoltare musica. Secondo il ragionamento tipico di chi parla di perdita di tempo, anche queste due attività ad esempio sarebbero inutili. No? Invece nessuno lo penserebbe mai. Perché con i videogame dovrebbe essere diverso?

'In che modo giocare ti sarà utile in futuro?'

Nessuno dice mai ‘Che senso ha mangiare quel sushi costoso?’ o ‘In che modo l’ascolto di quella canzone aiuterà il tuo futuro?’ Quindi perché chi gioca dovrebbe cercare delle giustificazioni più grandi e profonde del semplice: ‘Penso che sia divertente e avevo del tempo libero.

Certo, si potrebbe contestare che passare tutto il proprio tempo libero a giocare chiusi in casa è poco salutare, soprattutto per dei giovanissimi. Ma questo vale per qualsiasi attività che si può fare seduti ad un tavolo dentro quattro mura, non solo giocare ai videogiochi. Anche fare un puzzle o costruire un Lego a questo punto.

Il post di Prime in poco tempo ha raccolto oltre 84.000 like su twitter. Tanti giocatori e non solo, si sono trovati d’accordo con il suo ragionamento. Perché ancora, perfino in Giappone che è la patria dei videogames, c’è questa sorta di discriminazione verso chi gioca rispetto a chi legge libri o perfino manga? Ovviamente parliamo sempre di vecchie generazioni, in futuro questa cosa dovrebbe giustamente sparire, come capita da sempre per tutte le cose.

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‘In che modo giocare ti sarà utile in futuro?’