Il programma giapponese ‘Old Enough‘ con bimbi che fanno cose da soli
Questo programma televisivo in Giappone esiste da più di 30 anni. Hajimete no Otsukai (letteralmente ‘Prima commissione’), titolo originale di Old enough! è uno show relativamente semplice. E’ basato su uno dei capisaldi della Tv giapponese, ovvero le sfide. O, come ormai siamo abituati a chiamarle nell’era dei social, challenge. L’unica differenza è che qui i protagonisti sono dei bambini molto piccoli, solitamente dai 2 ai 5 anni. Le prove per loro consistono nel fare qualcosa ‘da grandi‘ come delle commissioni per i genitori. Ma nel resto del mondo il programma giapponese ‘Old Enough’ con bimbi che fanno cose da soli accende critiche e dibattiti.
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Chi è stato in Giappone almeno una volta, sicuramente avrà notato con stupore quanto i bambini siano indipendenti in questo paese. Li vedi prendere la metropolitana con il loro zainetto quadrato randoseru da soli, fare compere, passeggiare per le strade. Una cosa inconcepibile nel resto del mondo, soprattutto in Europa ed America. Ma non solo. Fin dalle scuole elementari agli alunni si insegna ad auto–gestirsi da soli anche in classe. Fanno le pulizie generali, puliscono perfino i bagni, apparecchiano, servono il pranzo e sparecchiano loro alla mensa.
In Giappone è molto diffusa la mentalità che i bimbi devono al più presto essere indipendenti dai genitori per il loro bene, per poter cavarsela da soli in ogni frangente. Quindi, a parte il programma Old enough! che è fatto apposta per bambini molto piccoli, nella realtà quando hanno l’età per andare in prima elementare, già possono andare a scuola da soli a piedi, in bici o in metro o fare compere e commissioni. In Giappone non solo nessuno li rapirà o farà loro del male ma nemmeno si approfitterà, magari dando il resto sbagliato come potrebbe succedere in altri paesi.
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Io avevo già visto qualche puntata di questo programma, tipo quella del filmato qui sopra dove oltre che fare la spesa, la piccoletta protagonista prima di entrare nel supermercato fa anche la raccolta differenziata. Nel resto del mondo invece Hajimete no Otsukai era abbastanza sconosciuto. Fino a quando non sono sbarcati una selezione di episodi su Netflix. L’argomento trattato ha suscitato molto scalpore e discussioni online. Soprattutto in quei paesi dove il pensiero di lasciare dei bambini piccolissimi vagare in una grande città è assolutamente inconcepibile. Italia compresa.
Va specificato infatti che fare una cosa simile in Giappone non è considerato pericoloso. E’ uno dei paesi più sicuri al mondo e bambini ed adolescenti possono girare tranquillamente nelle città da soli. Questo perché la criminalità è molto bassa e la mentalità giapponese li considera una responsabilità di tutti. Se qualcuno vede un bambino che cammina da solo, automaticamente lo tiene d’occhio anche se non lo conosce. Inoltre ogni strada principale in Giappone ha il suo Koban, i famosi gabbiotti della polizia, con almeno un paio di agenti. Questi vigilano continuamente ed intervengono subito in caso di bisogno.
Altra cosa da tenere in considerazione, nel caso specifico di Old enough! che ricordo ha per protagonisti bambini piccolissimi (dai 2 ai 5 anni) che non andrebbero in giro da soli nemmeno in Giappone, è che parliamo di un programma televisivo. I bimbi hanno delle persone che li seguono con le telecamere lungo il tragitto della loro sfida e quindi non sono mai realmente soli. Dai 6 anni in su invece capita realmente di vederli in giro per le città senza un adulto.
Nel filmato qui sotto dall’account Twitter Netflix, c’è Hiroki che ha solo due anni e mezzo e cammina per un chilometro da solo (ma sempre seguito dai cameraman) per andare a fare la spesa. Anche se la mamma gli ha detto a voce una lista di cosa comprare (anche perché non sa ancora leggere e scrivere), lui è bravissimo e si ricorda tutto.
Old Enough is the most wholesome show you’ve ever seen — in this unscripted series, Japanese toddlers (ages 2-5) are sent on simple errands to help their parents and the results are just so pure.
20 episodes are now on Netflix. pic.twitter.com/WpzopRA8ct
— Netflix (@netflix) April 11, 2022
In Giappone, lo show va in onda due volte l’anno e il programma dura tre ore. Ma su Netflix è stato suddiviso in 20 episodi di circa 10 minuti. Da quando è iniziato molti hanno commentato online il programma che grazie ai sottotitoli ha raggiunto tanti paesi diversi. Scatenando sia ammirazione, soprattutto nei paesi asiatici, che critiche nei paesi occidentali.
“Ho appena finito di guardare 20 episodi e non sono abbastanza.”
“Ho pianto in ogni singolo episodio.”
“In che modo è utile abbandonare un bambino piccolo e fargli attraversare da solo una strada trafficata?”
“I giapponesi si fidano di come guidano i loro compatrioti. Sfortunatamente in altri paesi non possiamo fidarci l’uno dell’altro fino a questo punto…”
“Forse gli altri paesi dovrebbero prendere in considerazione di non trattare i bambini fino a 16 anni come neonati”.
“Per noi è divertente da guardare ma un bambino di quell’età non dovrebbe fare cose del genere”.
“E’ assolutamente incredibile che le persone nei commenti non riescano nemmeno a immaginare che possa esistere una società sicura e che ha fiducia nel prossimo. Condizionate a credere che il crimine e il pericolo costante siano normali: non lo sono!
Per chi ha messo in dubbio l’etica nel lasciare un bambino così piccolo uscire da solo per una commissione, i commentatori giapponesi hanno tentato di spiegare la mentalità giapponese dietro questo stile di educazione dei figli:
“Fa parte della nostra cultura dare ai bambini un senso di responsabilità e insegnare loro che possono fare affidamento nella gentilezza delle persone. Tutti i bambini in Giappone sanno che riuscire a fare cose da soli fa parte di un percorso che porta all’essere in grado di contribuire alla propria famiglia. È un grosso traguardo per loro avere un ruolo attivo e ne sono orgogliosi! Il Giappone è un paese sicuro e, nel caso specifico del programma Old enough!, i bimbi sono tenuti d’occhio dalla troupe per tutto il tempo. Le città giapponesi poi sono costruite apposta per la sicurezza di tutti”.
Un ruolo chiave in questo programma lo fa infatti anche l’urbanistica giapponese. In ogni strada principale solitamente è presente sia un Koban della polizia che un minimarket combini. Quindi i bambini non devono mai camminare tanto per raggiungere un loro obiettivo e nel frattempo i poliziotti o i passanti li tengono sempre d’occhio. Alcuni commentatori americani fanno notare le differenze sostanziali tra questo tipo di urbanistica e la loro:
“In alcuni sobborghi degli Stati Uniti sarebbe impossibile raggiungere a piedi un negozio vicino”.
“I negozi di piccole e medie dimensioni a cui i bambini possono accedere in Giappone, in America non esistono. Noi dobbiamo prendere per forza la macchina fino ad un megastore”.
“Gli spettatori stranieri sono così pieni di paure verso i bambini che fanno pensare che il Giappone sia l’unico paese sicuro al mondo. Dovrebbero proteggere questo stile di vita per sempre!”
Se la domanda che molti si stanno facendo a questo punto è come sarebbe lo stesso identico programma ambientato in occidente, in passato ci sono stati format simili in altri paesi. In Italia è stato fatto un singolo episodio pilota di un programma che si intitolava “Mi raccomando… fai attenzione!” Andò in onda su Italia 1 nel 2007 ma fu un flop e non venne continuato. Chi lo ha visto conoscendo già l’originale giapponese, lo ha descritto come snaturante di Old enough!
Lo spirito dello show giapponese venne trasformato da noi in un varietà su quanto fossero buffi e teneri i bambini che partecipavano. Ma le critiche sottolinearono il fatto che far fare cose da solo ad un bambino piccolo ed indifeso in Italia fosse più pericoloso che divertente. Qui avrebbe corso dei rischi che in Giappone non esistono. Inoltre, il vero scopo del programma giapponese non era far ridere o spaventare i genitori, che infatti non si spaventano mai più di tanto. Ma far passare il bambino attraverso un piccolo e necessario rito di iniziazione alla sua vita futura.
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