Il governo giapponese vuole che aumenti il numero di studenti stranieri

Il governo giapponese vuole che aumenti il numero di studenti stranieri 

Il Ministero giapponese dell’Istruzione, della Cultura, dello Sport, della Scienza e della Tecnologia vuole ampliare il piano dei visti studenteschi, già ben avviato in epoca pre-pandemica. Negli ultimi anni c’era stato un costante aumento del numero di studenti stranieri che avevano scelto il Giappone per fare un’esperienza all’estero. Ma da quando esiste il Covid, dato che il Giappone ha serrato le frontiere da quasi tre anni, tutto si è bloccato ovviamente.

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Anche se già da qualche tempo chi ha un visto studentesco può rientrare nel paese, i numeri sono fortemente diminuiti. Il primo ministro Fumio Kishida ha così dichiarato che da adesso vuole non solo vedere il numero di stranieri che studiano in Giappone tornare a quello di una volta ma addirittura che siano molti di più di prima.

Lunedì scorso Kishida ha tenuto un incontro con il Ministro dell’Istruzione, della cultura, dello sport, della scienza e della tecnologia Keiko Nagaoka. I due hanno discusso della situazione dell’istruzione in Giappone e delle questioni che saranno affrontate dal Council for the Creation of Future Education. Uno degli argomenti che è emerso è stato il piano per lo scambio di 300.000 studenti creato da MEXT (abbreviazione del Ministero dell’Istruzione, Cultura, Sport, Scienza e Tecnologia).

Il governo giapponese vuole che aumenti il numero di studenti stranieri


Durante l’incontro, Kishida ha incaricato Nagaoka di revisionare ed aggiornare il programma, non perché non sia andato bene in passato, tutt’altro. Ma proprio perché vuole che i numeri aumentino in futuro. Nel 2018 ad esempio, sono stati 337.000 gli studenti stranieri in Giappone, molto sopra l’obiettivo. Quello che Kishida vuole ora è che Nagaoka e il MEXT elaborino un piano che attiri più di 337.000 giovani stranieri.

In questa decisione di Kishida c’è anche un’altra non velata speranza. Ovvero che un numero sempre crescente di studenti stranieri rimangano poi in Giappone da adulti per lavorare. Questo perché nel paese esiste un grave problema di carenze di personale a causa del fatto che i giovani sono sempre di meno perché nessuno fa figli.

Come parte del rinnovamento del piano per gli studenti in exchange, Kishida chiede al MEXT di trovare anche nuovi modi per migliorare gli ambienti di lavoro in Giappone. Che spesso sono difficili da capire ed affrontare per un giapponese, figurarsi per uno straniero.

Anche il sistema educativo giapponese ha bisogno di essere aggiornato. In modo che gli studenti stranieri si trattengano il più possibile fino al completamento degli studi. La speranza sarebbe anche di convincere i giovani giapponesi che hanno fatto il contrario, ovvero sono andati all’estero a studiare e poi si sono trasferiti, a tornare a casa. Per mettere al servizio del loro paese d’origine, che ha tanto bisogno di loro, le competenze acquisite.

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Fonte: @NHKnewsweb


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