Il governo giapponese è preoccupato perché i 20enni NON bevono abbastanza alcol

Il governo giapponese è preoccupato perché i 20enni NON bevono abbastanza alcol

L’Agenzia delle Entrate Nazionale giapponese (The National Tax Agency, NTA) ha un problema con i giovani di oggi. Non bevono abbastanza alcolici rispetto al passato (!) Secondo uno studio indipendente, circa la metà dei 20enni non ha più l’abitudine di bere quotidianamente. Ricordiamo che l’età minima per il consumo legale di alcolici in Giappone, così anche per fumare sigarette, è 20 anni. Prima appena era possibile i giovani si buttavano su una cosa che prima era loro proibita. Ora non più.

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 Scommetto che la maggior parte delle persone pensa che questa sia una cosa buona. Ed effettivamente lo è da un punto di vista salutistico. Il dato si può tradurre in giovani più sani e anche più produttivi. Ma queste sono tutte questioni gestite da altri enti governativi giapponesi. Lo scopo di NTA è solo quello di riscuotere le tasse. E quelle sui prodotti alcolici sono una delle fonti più redditizie per l’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia, “Bevi di più, così possiamo riscuotere i tuoi soldi!” non è un grande slogan. Così NTA ha avuto un’idea di marketing diversa. Istituire un concorso chiamato Sake Viva! Chiunque abbia un’età compresa tra i 20 e i 39 anni può partecipare, da solo o in gruppo, ad un programma per elaborare nuove strategie di vendita che facciano breccia nei giovani adulti.

Verrà presa in considerazione qualsiasi idea, comprese quelle che puntano sul bere a casa utilizzando anche il metaverso per le vendite. I giovani giapponesi, complici anche i tre anni di pandemia, hanno perso l’abitudine di uscire la sera a bere. Secondo l’agenzia NTA la nuova frontiera per il momento, è convincerli a bere in casa. Con qualsiasi mezzo!

Il governo giapponese è preoccupato perché i 20enni NON bevono abbastanza alcol

I finalisti del concorso passeranno al secondo round e l’idea considerata più geniale sarà usata nella prossima campagna promozionale di NTA. Pur essendo una grande opportunità dal punto di vista di un aspirante lavoratore nel settore del marketing, i commenti dei nipponici sotto la notizia sono in gran parte negativi. Ovviamente puntano tutti il dito sull’intento sbagliato ad incentivare l’uso e abuso di alcol nei giovani per meri scopi di profitto economico:

“Probabilmente stanno anche perdendo entrate fiscali a causa del calo delle vendite di sigarette. Dovrebbero semplicemente aumentare le tasse anche sull’alcol”.

“Nessuno può più permettersi di bere. Lavorate prima sull’aumento degli stipendi.

“Stanno cercando di creare dei nuovi alcolizzati? Lasciate che siano gli anziani a bere e poi pagare le cure per le malattie che avranno di conseguenza”.

“Non bere è una cosa positiva. Di che stanno parlando?”

“Se volete che beviamo di più, dateci più tempo libero e reddito spendibile. È facile.

“Non c’è nessun beneficio nel bere. Solo danni”.

“Sono ubriaco in questo momento e penso ancora che sia positivo pensare che meno persone bevono”.

“La birra è solo acqua amara e le uscite aziendali serali sono solo una perdita di tempo e denaro.”

Sicuramente i concorrenti aspiranti esperti di marketing avranno il loro bel da fare per trovare nuovi modi per spingere i giovani a bere. Non credo che i commenti qui sopra siano stati scritti solo da astemi. Non potrebbe essere più realisticamente che i giovani giapponesi pensino che sia poco intelligente ingerire qualcosa che ti fa stare bene alcune ore ma di merda il giorno dopo?

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Il governo giapponese è preoccupato perché i 20enni NON bevono abbastanza alcol