Il Giappone ha in programma di lanciare il primo satellite di legno al mondo
Perché il team dietro lo sviluppo di questo progetto ha scelto proprio il legno? Perché è uno dei materiali più eco–compatibili e a basso costo che esista. La logica è che un satellite di legno, alla fine della sua missione, brucerà quasi completamente durante il rientro nell’atmosfera terrestre. Senza sparpagliare detriti e pezzi di metallo e plastica vari, ad esclusione di pochi pezzi recuperabili. Avrà quindi un impatto minore sull’ambiente, soprattutto sul mare che è dove vengono fatti cadere quelli obsoleti.
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Una delle critiche che vengono mosse di più verso le sempre più frequenti missioni spaziali, è infatti che inquinano troppo. Oltre che essere un inutile spreco di denaro che potrebbe venire utilizzato per i problemi della terra. Ma stavolta si tratta di un satellite, oggetto che fa comodo a tutti dato che tutti vogliono ad esempio che il GPS del cellulare prenda ovunque. E così ecco una possibile soluzione che fa contenti pure gli ambientalisti. Da un paese come il Giappone da sempre abituato ad usare molto il legno nelle più svariate costruzioni. Vedi case tradizionali, templi e santuari ad esempio.
Costruire un satellite con il legno inoltre, costa anche molto meno rispetto all’alluminio. Il materiale perfetto per fabbricare oggetti spaziali per leggerezza e resistenza è attualmente l’alluminio. Ma una volta terminata la vita di un satellite, questo si disperde inesorabilmente in mare creando inquinamento. C’era però il problema delle onde elettromagnetiche a cui sono sottoposti tutti gli oggetti in orbita terrestre. Il legno le avrebbe fatte penetrare fino al cuore tecnologico dei satelliti. Ma è stato risolto con l’aggiunta di un’antenna al suo interno che lo protegge.
Una Università Statale del nord del Giappone si è alleata ad un’azienda di prodotti in legno con sede a Tokyo per costruire il suddetto satellite. E in questo momento si stanno preparando per un prossimo test. Studieranno in particolare la resistenza del legno nell’arco di tempo che il satellite sarà operativo nello spazio.
Il test vero e proprio è fissato per il prossimo febbraio 2022 e sarà effettuato all’interno della ISS (Stazione Spaziale Internazionale). Per farlo gli astronauti si avvarranno dell’aiuto di un apparato extra–veicolare già presente nella Stazione Spaziale.
Il team che lavora a questo lodevole progetto è guidato nientemeno che da Takao Doi, un famoso ingegnere ed astronauta giapponese dell’Agenzia Spaziale nipponica Jaxa. Lo scopo di questo studio è anche quello di capire in che modo un materiale come il legno riesce a resistere al degrado da esposizione allo spazio. Per appurarlo il test sulla ISS durerà circa nove mesi.
Un istruttore specializzato nello sviluppo di programmi spaziali presso l’Università di Kyoto, ha affermato che se questo piano avrà successo, potrebbe aprire una nuova era ecologica dell’esplorazione spaziale. E potrebbe permettere anche a dei bambini, potenziali futuri ingegneri aerospaziali o astronauti, di interessarsi all’argomento. C’è infatti in progetto di far creare loro dei modellini di legno di questi innovativi satelliti.
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