Il Giappone è il Paese con il QI più alto del mondo
Il Giappone è un paese noto per le sue innovazioni tecnologiche, la forte etica del lavoro e una ricca cultura peculiare. Non è il primo anno che in base ai tipici test del QI risulta essere leader mondiale quando si tratta di intelligenza. Secondo il rapporto 2023 dell’Ulster Institute, che si basa su uno studio effettuato dai ricercatori Richard Lynn e David Becker, il Giappone ha un QI medio di 106,49. Risultato che lo colloca in cima alla classifica mondiale per quanto riguarda il quoziente intellettivo.
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Tale classifica con i dati dei paesi principali, è stata divulgata recentemente dall’account twitter The World Ranking. In seguito a questa, trovate alcune considerazioni sui fattori che hanno contribuito all’alto punteggio QI del Giappone, confrontandolo anche con altri paesi.
🧠 Countries Ranked by their Average IQ
1. 🇯🇵 Japan: 106.48
2. 🇹🇼 Taiwan: 106.47
3. 🇸🇬 Singapore: 105.9
4. 🇭🇰Hong Kong: 105.34
5. 🇨🇳 China: 104.1
6. 🇰🇷 South Korea: 102.3
7. 🇧🇾 Belarus: 101.6
8. 🇫🇮 Finland: 101.2
9. 🇱🇮 Liechtenstein: 101.1
10. 🇩🇪 Germany: 100.7
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16. 🇨🇦 Canada:…— The World Ranking (@worldranking_) April 26, 2023
3 fattori che influenzano l’alto QI del Giappone
Sistema educativo: Quello nipponico è rinomato in tutto il mondo per la sua eccellenza. Si colloca costantemente tra i migliori a livello globale nei test di rendimento in matematica e scienze. Materie chiave che contribuiscono notevolmente all’elevato punteggio QI complessivo del paese. Il rigoroso sistema educativo giapponese enfatizza la disciplina, la perseveranza, la competizione e il rispetto per gli altri, valori fondamentali nella loro cultura.
Influenze culturali: La coesione sociale, il rispetto per l’apprendimento e una forte etica del lavoro svolgono un ruolo vitale nel plasmare l’intelletto dei cittadini giapponesi. Le famiglie tengono moltissimo all’istruzione dei figli, spingendoli ad eccellere negli studi e sviluppare abilità preziose che li avvantaggeranno nel futuro lavorativo.
Nutrizione e Sanità: Il Giappone ha uno degli stili di vita più sani a livello globale. Spesso attribuito ad una dieta ricca di pesce, verdure e cibi fermentati, nutrienti essenziali per la corretta funzione cerebrale. Inoltre, l’accesso a servizi sanitari costosi ma di qualità contribuisce a un migliore sviluppo fisico e cognitivo complessivo nella popolazione.

Un confronto con altri paesi
Nonostante la prima posizione del Giappone nelle classifiche globali del QI, c’è da considerare che altri Paesi Asiatici come Taiwan (106,47) e Singapore (105,89) hanno quasi gli stessi suoi risultati. E non a caso vantano anch’essi sistemi educativi encomiabili. Mentre grandi Paesi occidentali economicamente più sviluppati di loro, come gli Stati Uniti ad esempio, hanno punteggi medi di QI inferiori. Probabilmente influenzati da vari fattori che vanno dai diversi stili educativi agli standard nutrizionali e sanitari meno esigenti.
Come farà il Giappone a mantenere questo punteggio?
Il Giappone sono anni che continua ad essere leader a livello globale in termini di punteggi del quoziente intellettivo. Per continuare ad esserlo però è fondamentale che affronti sfide emergenti, progressi tecnologici e mutevoli richieste della forza lavoro:
- Dovrà aggiornare costantemente il curriculum educativo nazionale con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze essenziali richieste per il futuro.
- Dovrà incoraggiare le innovazioni della ricerca in campi come l’intelligenza artificiale o le fonti di energia rinnovabile.
- Dovrà investire in servizi sanitari sempre di maggiore qualità, per contribuire allo sviluppo fisico e cognitivo complessivo della società nipponica.
Imparando dal successo del Giappone, altri paesi come anche il nostro che non si è piazzato benissimo in questa classifica, possono migliorare i rispettivi sistemi educativi. E farli assomigliare ai modelli Asiatici indubbiamente vincenti visti i risultati medi dei test di QI. Anche dei continui investimenti nella ricerca e sviluppo, nella sanità e nell’istruzione rimangono cruciali per avvicinarsi alle alte posizioni dei Paesi Asiatici. Che in quanto ad intelligenza dimostrano attualmente di surclassare l’Occidente.