Guida alla scalata del Monte Fuji
Il mese di luglio in Giappone non segna solo l’inizio del pieno dell’estate. Per gli escursionisti vuol dire anche l’inizio della stagione in cui conquistare il famigerato Fuji-san, il monte sacro giapponese e simbolo stesso del Paese. Questo leggendario strato–vulcano attivo alto 3.776 metri, è anche la montagna più alta di tutto il Giappone. Se avete in mente un viaggio estivo nel Sol Levante, ecco una guida alla scalata del Monte Fuji!
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La stagione in cui poter provare l’arrampicata dura circa tre mesi, più o meno dal 1 luglio al 10 settembre. Qualsiasi tentativo di scalata al di fuori di questo lasso di tempo, è severamente vietato. Prima di affrontare questa sfida, che comunque è fattibile anche se non siamo degli esperti di montagna, c’è molto da organizzare e pianificare. Pronti per scoprire tutte le dritte per conquistare il Monte Fuji? Via!
Scegliere il sentiero giusto
Poiché ci sono quattro diversi sentieri che portano alla vetta del Monte Fuji, è importante scegliere quello più adatto a noi e alla nostra avventura irripetibile. Perché irripetibile? Si pensa che almeno una volta nella vita un nipponico doc debba scalare il Fuji-san. Esiste anche un famoso detto giapponese: “Un uomo saggio scala il Monte Fuji una volta, solo uno sciocco lo scala due volte”.
Ogni sentiero parte dalla quinta stazione del Monte Fuji, l’ultimo punto accessibile in autobus, per poi dipanarsi sù per la montagna. I due percorsi consigliati sono anche i più popolari e facilmente raggiungibili dal centro di Tokyo tramite un servizio di autobus chiamato Fujikyuko. Il primo percorso è per principianti, il secondo per escursionisti più esperti:
Il sentiero Yoshida (aperto dal 1 luglio) inizia a un’altitudine di 2.300 metri. Da qui la salita alla vetta dura dalle cinque alle sette ore e la discesa dalle tre alle cinque ore. È il sentiero più facile da affrontare, ha molti rifugi disseminati tra la settima e l’ottava stazione, più due strutture di pronto soccorso. Se siamo dei principianti, questo percorso è la scelta migliore in assoluto.
Quinta Stazione del Fuji – Subashiri, prefettura di Shizuoka:
Il sentiero Subashiri (aperto dal 10 luglio) parte da un’altitudine di 2.000 metri. Ci vogliono dalle cinque alle otto ore per salire e dalle tre alle cinque ore per scendere. A causa della mancanza di rifugi, è un’opzione consigliata per escursionisti esperti. Per questo motivo però il sentiero è meno affollato rispetto allo Yoshida. Inoltre, il Subashiri attraversa molte fitte foreste che proteggono dal sole a picco di luglio e agosto. All’altezza dell’ottava stazione del Monte Fuji (circa a metà percorso), comunque si riunisce al sentiero Yoshida come si vede dall’immagine in alto.
Come affrontare l’altitudine
Per gli escursionisti esperti, scalare il Monte Fuji non è un grosso problema. Per i principianti totali invece potrebbe essere piuttosto impegnativo ma non impossibile. Una delle maggiori preoccupazioni da affrontare è l’altitudine, più si sale, più l’aria si assottiglia. Questo in chi non è abituato, può portare al famoso e terribile ‘mal di montagna’.
I sintomi si manifestano con un iniziale affanno, cefalea, vertigini, senso di stordimento, perdita di appetito, fino ad arrivare a nausea e vomito nei casi più seri. A volte si può evitare di peggiorare camminando a un ritmo calmo e costante e facendo molte soste. Per questo, per un’escursione più sicura e meno faticosa, è consigliato suddividerla in due giorni. Basta includere un pernottamento in uno dei rifugi situati alla settima o ottava stazione lungo il sentiero Yoshida. Imperdibile poi la vista mozzafiato dell’alba tra le 4:30 e le 5:00 di mattina. In alternativa, per vedere l’imperdibile alba, si può anche partire di notte dalla quinta stazione, verso le 20:30/21:00, ed arrivare in tempo al punto panoramico.
Per evitare il male da altitudine, esistono anche dei farmaci da assumere prima se sappiamo di poterne soffrire. Il più comune è l’acetazolamide (Diamox®), un farmaco diuretico che richiede ricetta medica perché potenzialmente pericoloso e dagli effetti indesiderati in caso di sovradosaggio per errore di assunzione.
Cosa aspettarsi in un rifugio sul Fuji
In generale un rifugio di montagna non è un Hotel, non esiste alcun tipo di lusso. Sono sistemazioni estremamente semplici, anche più rudimentali di un ostello. I prezzi vanno dai 7.000 ¥ (crc. 46 €) solo pernottamento, fino agli 11.000 ¥ (crc. 73 €) con due pasti inclusi. Sono sempre presenti ampie camerate in stile dormitorio, anche se molto affollate in alta stagione. Durante le vacanze giapponesi dell’Obon (seconda settimana di agosto), potrebbe essere un problema trovare posto senza prenotare con largo anticipo.
Può capitare di presentarsi la sera stessa e trovare un letto libero per la notte, ma è rischioso. Tutti i rifugi accettano prenotazioni via telefono in giapponese, in alta stagione si possono fare anche online in inglese e giapponese. Scegliendo il sentiero Yoshida, quello per principianti e con molti rifugi, si può provare a contattare qualche tempo prima il rifugio Kamaiwakan il Fujiichikan il Toyokan il Gansomuro o il Goraikokan.
Un consiglio importantissimo è quello di portarsi via abbastanza soldi contanti! Nei rifugi del Fuji non funzionano le carte di credito. Portarsi anche degli spiccioli per i servizi igienici, solitamente costano dai 100 ai 200 ¥ ogni utilizzo. Gli stupendi bagni pubblici giapponesi sono sempre gratis ma nei rifugi, non arrivando le fognature, ci sono impianti ecologici che utilizzano gusci di ostriche o segatura. Il contributo monetario serve a sostenere la loro non sempre facile manutenzione.
Attrezzatura consigliata
Scalare il Monte Fuji, anche se non è solo per esperti, non è comunque una passeggiata di salute nel parco. Bisogna essere attrezzati con l’abbigliamento adatto e avere alcuni oggetti per poter affrontare l’impresa in sicurezza. Vediamone alcuni tra quelli più consigliati:
2. Zaino da trekking.
3. Abbigliamento tecnico per proteggersi dal vento e dalle basse temperature. Un k-way per la pioggia, cappello e guanti. Il sole picchia in estate ma la temperatura in quota scende spesso sotto lo zero.
4. Una torcia frontale, indispensabile quando cala la notte per avere le mani libere e mantenere l’equilibrio.
5. Snack e bevande energetiche. I rifugi di montagna vendono di tutto ma più si sale più salgono anche i prezzi.
6. Borraccia termica.
7. Occhiali da sole e crema solare potente da montagna.
8. Sacchetti per la spazzatura (ovviamente non ci sono cestini in giro).
9. Tappi per le orecchie (per dormire nei rifugi).
10. Bombola di ossigeno portatile medicale (per il mal di montagna grave).
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