Contro il calo delle nascite in Giappone 2 milioni di ¥ per il terzo figlio
Il tasso di natalità del Giappone è in calo ormai da decenni. Chi si trova stipato in un affollato treno a Tokyo potrebbe pensare che questa non sia poi una così cattiva notizia. Ma a lungo termine un esagerato calo demografico, per qualsiasi paese, significa problemi futuri per le troppe pensioni e l’inevitabile collasso di altri sistemi economici e sociali. Lo sappiamo bene anche noi in Italia, con sempre più anziani e sempre meno giovani.
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Per questo motivo sia il governo nazionale giapponese che quelli locali, sono costantemente alla ricerca di nuove iniziative per incoraggiare le persone a sfornare più pargoli. L’ultima idea in merito viene dalla città di Sado, nella prefettura di Niigata che erogherà un totale di 2 milioni di ¥ (crc. 15.300€) a tutti i genitori che decideranno di avere un terzo bambino. E ulteriori 2 milioni per ogni figlio successivo.
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Ma perché iniziano a dare aiuti solo dopo il terzo figlio? A causa dei risultati di un sondaggio che la città di Sado ha realizzato lo scorso anno tra le famiglie che hanno già dei figli. La domanda era: quanto dovrebbe essere grande la vostra famiglia ideale? Più della metà degli intervistati ha affermato che vorrebbe avere almeno tre figli. Ma che una famiglia così numerosa sarebbe insostenibile economicamente per loro.
La strategia di Sado di concentrarsi sulle famiglie che hanno già figli non è casuale. Man mano che gli stili di vita giapponesi si evolvono, c’è una minore pressione sociale sull’avere figli rispetto alle generazioni precedenti.
Un numero sempre maggiore di persone semplicemente non è interessato ad averne nessuno. Rispettare la loro libertà di scelta e concentrarsi sulle coppie che hanno già deciso di diventare genitori ma esitano ad espandere la famiglia per problemi di budget, è stata la strategia scelta.Per le coppie che desiderano una famiglia molto numerosa, 2 milioni di ¥ per ogni figlio potrebbero essere in prospettiva un sacco di soldi. La città di Sado spera che il programma non solo promuova le nascite tra le sue attuali famiglie ma che convinca anche quelle di altre zone del Giappone a trasferirsi da loro.
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Fonti: @soranews24 e NHK News Web