Anime e manga “musicali” storici
Gli anime e manga che parlano di musica (anime e manga “musicali” storici) o incentrati su di essa sono tra i miei preferiti assoluti assieme agli Spokon (sportivi) dei quali ho già fatto un mega elenco cronologico diviso in 3 parti: spokon storici 60′-70′, spokon medio storici 80′-90′ e spokon moderni anni 00′.
Sara’ che la musica e’ sempre stata una delle mie grandi passioni fin da piccola, assieme al disegno. Adoravo i “cartoni animati” soprattutto per le sigle e se poi nella loro trama si cantava e si suonava pure avevo fatto tombola. Credo che l’amore per le “canzoncine” nacque soprattutto dalla visione inarrestabile di tutti i film e cartoni della Disney fatta in tenerissima età. Infatti e’ noto che la caratteristica assolutamente irrinunciabile dei protagonisti Disney e’ quella di fare, ad intervalli variabili, delle cantatine stile “musical hollywoodiano”. Conosco molte persone che odiano i film Disney proprio per queste canzoncine onnipresenti che non sopportano. Io invece, al contrario, li amo soprattutto per questo, oltre che per le storie e la grafica/animazione di altissimo livello. Era del tutto normale che poi, approcciandomi ai cartoni animati televisivi, ricercassi la stessa presenza di musica anche in quelli. Con mia somma gioia le fantastiche e variegate sigle dei cartoni anni 80′-90′ nutrirono la mia passione (le sapevo e le so tutt’ora tutte a memoria e Cristina D’Avena era la mia icona pop). Ma e’ con gli anime “musicali” cioè quelli che avevano le canzoncine anche dentro alla storia e non solo nelle sigle che mi si e’ aperto un mondo e ho cominciato ad adorarli e seguirli tutti tutti.
Jane e Micci
- 1971, Sasurai no taiyou, letteralmente “Sole Vagabondo”, in Italia Jane e Micci prima, sorvoliamo su questo adattamento, trasmessa da alcune TV locali nei primi anni 80′ e poi Che Segreto! secondo adattamento del 2004 con nuovi nomi (Nozomi-Nicoletta e Miki-Michela brrr…). Nota di merito alla fantastica sigla italiana cantata dall’idolo dei tempi Nico Fidenco che ne ha sfornate molte altre memorabili. Possiamo definirlo un anime musicale, drammatico come un Meisaku, (serie del ciclo World Masterpiece Theater cioe’ adattamenti nipponici di storie occidentali ormai accostati al concetto di storie tristi e di protagonisti sfigati stile Remì), ma con sacrifici lacrime e sangue, caratteristiche che lo accomunano ad uno Spokon stile Roky Joe. Sicuramente non e’ un anime per bambini, ha tutta la durezza di un melodramma crudo e senza sconti unito ad una grafica veramente vintage e animazioni al risparmio come era prassi agli albori dell’animazione in Giappone; direi che al giorno d’oggi non e’ un anime per tutti. La “lacrima strappastorie” e’ quella di una ragazza povera, Nozomi la brunetta, che vuole diventare una cantante famosa ma ha tutte le piu’ grandi sfighe unite alla poverta’ economica, mentre la sua rivale, Miki, e’ ricca, insopportabile e la odia e umilia ad ogni occasione. Peccato che le due star in erba siano state scambiate volutamente nella culla da una dipendente della famiglia ricca come vendetta verso i benestanti. Chi avra’ la meglio, la povera ma talentuosa Nozomi o la ricca e avvantaggiata (anche in modo sporco) Miki? Anche qui abbiamo l’eterna lotta sociale tra ricco-raccomandato e povero-talentuoso, come tra Maya e Ayumi in Glass no Kamen (La Maschera di Vetro o il Grande sogno di Maya da noi). E’ un argomento spinoso anche in Italia dato che, chi più chi meno, tutti abbiamo avuto a che fare nelle nostre carriere, sia scolastiche che lavorative, con questo tipo di fastidiose ingiustizie. Da questo punto di vista somigliamo purtroppo molto al Giappone.
Kiss me Licia
- 1982, Love me Knight, Kiss me Licia in Italia. E’ uno shojo (genere per ragazze) musicale e sfido anche i sassi a dire che non lo conoscono. Magari non il manga che da noi e’ arrivato solo nel 2002 con Star Comics, ma il cartone animato che venne trasmesso nell’83’ ebbe un successo stratosferico per l’epoca. Tanto che ci fu anche l’idea, un po’ avventata, di produrre nostranamente una serie di telefilm live action (detti dorama in Giappone) nei quali la storia continuava con Cristina D’Avena nei panni di Licia. I due protagonisti, Go (Mirko) cantante di una band Glam Rock anni 80′ i mitici Bee Hive e Yakko (Licia) studentessa e ragazza “normale” devono superare una serie di difficolta’ per vivere il loro amore travolgente: il padre di lei geloso (Marrabbio lo preferisco nell’anime), dei rivali in amore di Go (all’inizio Yakko ama Satomi il tastierista del gruppo di Go) dei rivali in amore di Yakko (Isuzu, cioe’ Manuela nell’anime, all’inizio e’ innamorata di Go). Anche il manager si mette in mezzo. Non mancherà pero’ il collante della futura coppia, Hashizo (Andrea in Italia) fratellino di Go che tenterà in ogni modo di unirli perche’ amico di Yakko. A parte la trama slice of life che spero tutti conoscano più o meno, la cosa che secondo me fa la differenza in questo anime sentimentale e’ la presenza preponderante della musica e atmosfera del colorato glam rock anni 80′. Le tracce audio suonate dalla band del “capellone bicolore” Go poi sono davvero coinvolgenti (le musiche sono quelle giapponesi originali mentre i testi sono stati riadattati) e mi ricordo che da piccola le sapevo tutte (anche adesso in verità..) e sognavo anche io di formare una rock band (cosa che poi e’ successa veramente 😉 ). Avevo anche la musicassetta (cosa e’ mai?) con tutte le canzoni dei Bee Hive che idolatravo come fossero dei musicisti in carne ed ossa! La mia preferita era Fire, questa qui sopra.
L’incantevole Creamy
- 1983, Mahou no Tenshi Creamy Mami, L’incantevole Creamy in Italia trasmessa nell’85 su Italia1. Il filone principale qui e’ quello delle “mahō shōjo” (le maghette) del fortunato studio di animazione Studio Pierrot. Pero’ la magia donata dal mostriciattolo di turno in questa storia non serve solo per diventare grande come capitava ad esempio a Minky Momo (in Italia Gigì) una delle prime maghette del Pierrot, ma serve soprattutto per trasformarsi in una cantante “Idol” della musica pop giapponese, l’acclamata Creamy Mami! Al grido di «pampulu-pimpulu-parim-pampùm, pimpulu-pampulu-parim-pampùm» (tormentone sempreverde) la ragazzina Yu Morisawa diventa Creamy vestita di tutto punto pronta a solcare i palcoscenici del Giappone generando una isteria che manco i Beatles. Le sue canzoni in Italia, c’erano dubbi?, sono state interpretate da Cristina D’Avena riadattando il testo sulle musiche originali dei successi della Idol dai capelli glicine. Dicesi che proprio questa serie ha consacrato Cristina D’Avena come cantante standard per le sigle di tutti i cartoni anni 80′-90′ delle tv private. In Giappone usci’ addirittura il disco con le 7 tracce che Creamy canta nei vari episodi, mentre in Italia solo con Licia si investi’ nella distribuzione discografica vera e propria. I risultati furono assolutamente sorprendenti dato che Kiss me Licia e i Bee Hive fu disco di platino con 200.000 copie vendute!
Present from Lemon
- 1987, Present from Lemon, manga musicale e sulla cultura degli “Idol”. Non indovinerete mai chi e’ l’autore di questo manga atipico per lui: nientepopodimeno che il sommo Masakazu Katsura in persona qui cimentato in un genere direi fuori dai suoi schemi. Infatti e’ forse uno dei suoi lavori meno conosciuti e apprezzati mentre invece a me e’ piaciuto pure questo (Katsura=garanzia per me). La storia e’ breve (4 volumi sottiletta editi da Star Comics ormai nel medioevo dei manga in Italia, il 1996) e parla di un ragazzo, Lemon appunto, che vuole fare il cantante per seguire le orme del padre morto durante una esibizione. Nello spietato mondo dello star system Giapponese, in cui nessun errore e nessuno scandalo sono concessi agli Idol, che devono sottostare ad una serie di regole, Lemon vi si affaccia con tutta la sua ingenuità e dovra’ svegliarsi in fretta perché anche uno spaventoso talento come il suo non può sopravvivere in un ambiente fatto di ambizione e persone che ti vogliono ostacolare. Dal punto di vista grafico siamo prima di Video Girl Ai e si vede, anche se e’ palese un inizio di evoluzione stilistica per quanto riguarda la rappresentazione delle ragazze, sempre bellissime e con dei vestiti stravaganti, grande passione di Katsura e suo marchio di fabbrica.
Kanon
- 1995, Kanon, manga Josei (per giovani donne), pubblicato in 6 volumi dalla Star Comics, della famosa autrice Chiho Saito molto prolifica negli anni 90′. E’ uno di quei manga a tema musicale dove pur essendo muta la carta, ti sembra quasi di sentirla la musica tanto e’ disegnata e descritta con enfasi. Protagonisti sono una violinista, Kanon, e un direttore d’orchestra, il biondo Mikami. Inizialmente i due che si troveranno a collaborare artisticamente si odieranno soprattutto a causa del caratteraccio del biondone ma poi il loro rapporto si evolvera’ grazie al legame viscerale che hanno entrambi con la musica. Si puo’ considerare al pari sia un manga musicale che d’amore romantico stile soap opera ma la storia non e’ assolutamente banale e smielata come sembrerebbe. C’e’ poi ad un certo punto un colpo di scena spiazzante che lascia a bocca aperta. Il tutto sullo sfondo dell’ambiente musicale per eccellenza. quello della musica classica, fatto di talento, rivalita’, passioni forti (anche carnali) e concerti mozzafiato che ti pare di ascoltare veramente. Lo stile grafico e’ piacevole, i disegni sono minuziosi e molto belli anche se a volte le proporzioni anatomiche sono un tantino sconvolte e allungate ma questa e’ sicuramente una caratteristica che distingue proprio l’autrice Chiho Saito.
Prossimamente la seconda parte sui musicali moderni! Stay Tuned 😉