5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland

Ambientata in una Tokyo distopica, la nuova serie live-action giapponese di Shinsuke Sato è stata trasmessa su Netflix solo da qualche mese. Ma è stata un tale successo mondiale che ha già ricevuto il via libera per una seconda stagione. Ecco 5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland.

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In Malaysia, Hong Kong, Filippine, Singapore, Taiwan, Thailandia e Vietnam è diventata popolarissima, come lo sono solitamente molti Dorama (i telefilm giapponesi). Se pur questo genere non prende mai molto al di fuori dell’Asia, principalmente per il tipo di recitazione diversa da quella standard americana, stavolta qualcosa è cambiato. Infatti Alice in Borderland è entrata a sorpresa nella Top 10 Netflix di ben 40 paesi del mondo, tra cui Germania, Francia, Austria, Grecia e Italia.

5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland

Questa serie è tratta dal > manga omonimo Alice in Borderland di Haro Aso. Sebbene gli adattamenti live-action dei manga in genere non centrino mai il bersaglio quando entrano in uno schermo, stavolta si è verificata un’eccezione. Almeno per quanto riguarda i gusti dei non-asiatici.

In termini di produzione, creare una storia ambientata in un mondo distopico in cui i personaggi sono costretti a partecipare a giochi di sopravvivenza, pone una miriade di sfide. Di seguito alcune curiosità su ciò che è accaduto durante la realizzazione della fortunata serie.


5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland


1. Haro Aso, autore del manga, ha detto di aver basato i personaggi principali su se stesso

Nelle note di produzione rilasciate da Netflix, il mangaka autore dell’opera originale > Alice in Borderland, Haro Aso, ha detto: “Ho guardato indietro a com’ero quando avevo circa 20 anni ed ho creato il protagonista Arisu in base alla mia assoluta mancanza di direzione nella vita in quel momento”.Aso ha poi continuato svelando che: “il carattere intrepido della protagonista femminile Usagi invece è basato sulla mia indole indipendente e sulla capacità di fare affidamento principalmente su me stesso invece che sugli altri.”


5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland

2. Il primo episodio, ambientato nell’incrocio gigante Shibuya Scramble a Tokyo, non è stato girato lì.

La scena è stata girata in un set a Tochigi dove è stato ricreato a grandezza reale l’incrocio più famoso di Tokyo, anzi del Giappone intero. Nella sceneggiatura originale, Arisu e i suoi amici si sarebbero dovuti incontrare alla celebre caffetteria Starbucks di fronte alla stazione di Shibuya.

Ma il luogo d’incontro dei tre protagonisti è stato poi cambiato. Si è deciso sarebbe stato meglio farlo dall’altra parte dell’incrocio, dato che il riflesso finto delle vetrate sarebbe stato troppo difficile da aggiungere in post-produzione.


5 cose che non sai sulla serie giapponese Netflix Alice in Borderland

3. Una delle prime scene mostra Arisu e i suoi amici correre verso un bagno della stazione di Shibuya. Ma è tutto finto. 

Poiché la scena è stata girata in un unico piano sequenza, cioè una singola ripresa senza stacchi, è stato necessario ricreare una replica perfetta di tutto quello che sarebbe entrato in scena. Un totale di quattro minuti scarsi di ripresa in cui appariva il bagno pubblico della stazione e le barriere dei biglietti.

Tutto questo più i dettagli della stazione e dei suoi dintorni, sono stati aggiunti in post-produzione con l’ausilio della CGI. Inclusa l’ombra dell’edificio Tokyu Building che normalmente incombe sull’incrocio.


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4. La tigre dell’episodio 5 vi è sembrata familiare? 

Creare il gigantesco animale esotico che compare nel quinto episodio utilizzando effetti visivi in CGI è stato in realtà uno sforzo internazionale, non solo giapponese. Ha coinvolto infatti studi cinematografici di Singapore, Stati Uniti e India.

Supervisore del progetto è stato un direttore dell’animazione olandese, Erik-Jan De Boer. Veterano del genere è stato anche vincitore di un Oscar all’Academy Award per aver creato la tigre del meraviglioso film vincitore di 4 premi Oscar totali > Vita di Pi


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5. La pantera nera dell’episodio 4 invece è fatta in casa dalla Digital Frontier 

Come parte della loro ricerca, il team giapponese specializzato in CGI Digital Frontier si è recato in uno zoo per osservare da vicino una vera e temibile pantera nera. Soprattutto per concentrarsi sui difficili dettagli della pelle in movimento, dato che sarebbe stata coinvolta in una complicata scena d’azione.

La data di uscita della seconda stagione di Alice in Borderland deve ancora essere annunciata. Ma visto il successo mondiale della prima serie, il team di produzione si è già messo al lavoro per portare avanti la storia dall’ultimo cliffhanger. Quale iconica zona di Tokyo verrà replicata stavolta?

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