10 regole delle scuole giapponesi scioccanti ma realmente esistenti

10 regole delle scuole giapponesi scioccanti ma realmente esistenti

Le scuole in Giappone non hanno delle regole fisse uguali per tutte. Dato che la maggior parte sono private, alcune molto prestigiose e costose, decidono a loro piacimento sulla rigidità delle norme che i propri studenti devono seguire. In Giappone la moda e le cose ‘di marca‘ piacciono molto ai giovani. Per strada incontri ragazzi dai look più incredibili e bizzarri che possano esistere. Altri perfettamente vestiti con costosi brand all’ultimo grido. Ma tutto questo non vale a scuola. Lì non puoi avere un tuo stile personale, devi mettere una divisa uguale a tutti gli altri. Ma non solo.

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Le regole che impongono più o meno tutte le scuole giapponesi non riguardano solo l’abbigliamento. Ma anche i capelli, gli accessori, il trucco. Perfino i sentimenti sono regolamentati. E devi rispettare tutte le norme alla lettera se vuoi rimanere uno studente dell’istituto che le richiede. Pena l’espulsione.


10 regole delle scuole giapponesi scioccanti ma realmente esistenti


10 regole delle scuole giapponesi scioccanti ma realmente esistenti

1. Non puoi avere la tua pettinatura preferita

I ragazzi, sia maschi che femmine, a scuola devono avere un taglio di capelli semplice, senza acconciature elaborate o air-styling. Le ragazze possono avere i capelli lunghi e tenerli sciolti o legarli semplicemente con un elastico. Ma niente nastri appariscenti e mollettoni esagerati. In alcune scuole è addirittura sconsigliata la coda di cavallo alta perché scopre troppo il collo, una zona considerata erogena dai giapponesi dai tempi delle geisha. Si pensa che i ragazzi potrebbero distrarsi dallo studio se una compagna seduta davanti a loro ha questa pettinatura. Incredibile.

Anche i maschietti hanno delle restrizioni però. Devono avere i capelli abbastanza corti e senza pettinature strane fatte con gel e lacca. E in molte scuole è pure vietato schiarire i capelli o avere un colore diverso dal nero. Nemmeno il castano!


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2. Non sono ammessi trucchi e gioielli 

In Giappone si pensa che a scuola uno studente deve concentrarsi solo sull’imparare. Senza ostentare orpelli ed accessori superflui che genererebbero anche delle disparità sociali. Alle ragazze è vietato truccarsi e mettersi lo smalto, perfino radersi le gambe. Per questo sotto la gonna della divisa scolastica portano tutte dei calzettoni fino quasi al ginocchio. Per coprire i peli!

Inoltre sono aboliti completamente i gioielli. Collane, bracciali, anelli, cinture appariscenti e qualsiasi altro accessorio aggiuntivo che non fa parte delle uniformi e delle scarpe fornite dalla scuola. Perfino dei piccoli orecchini sono vietati! Figuratevi i piercing o i tatuaggi…


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3. Niente relazioni amorose 

Gli anime giapponesi sono pieni zeppi di storielle d’amore tra i banchi di scuola. Batticuori, cottarelle, amori platonici. Tutto questo viene rappresentato per compensare il fatto che invece nella realtà la situazione è ben diversa. Molte scuole vietano le relazioni di coppia tra studenti. Il motivo è sempre lo stesso: sono considerate una distrazione dallo studio. Spesso, se uno studente o una studentessa hanno una cotta per qualcuno, aspettano la fine dell’anno scolastico per dichiararsi. Questa cosa, se ci fate caso, a volte capita di vederla negli anime.

Conoscete l’usanza del secondo bottone della divisa? Ne ho già parlato in un video su FB. Alla fine della scuola le ragazze che durante l’anno avevano una cotta inconfessata per un ragazzo, gli fanno dei regali e in cambio chiedono loro il secondo bottone della divisa. Oppure i ragazzi lo consegnano direttamente alla ragazza di cui sono innamorati. Questo perché quel particolare bottone della Gakuran maschile è quello che sta più vicino al cuore e quindi ha custodito i sentimenti repressi durante gli anni di scuola.


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4. Educazione fisica con Radio taisō

Dal 1930 vengono promossi nelle scuole giapponesi dei semplici esercizi ginnici chiamati radio taisō. Il motivo è che uno scolaro o uno studente fa una vita sedentaria poco salutare, soprattutto se non frequenta club sportivi. Questa sequenza di esercizi accompagnati dal suono del piano vengono tutt’oggi trasmessi quotidianamente dalle 6:30 del mattino e seguiti da milioni di persone in Giappone.

Dato che le lezioni in Giappone finiscono generalmente alle 16:30, spesso gli studenti verso le 15:00 fanno questi esercizi tutti insieme. In Giappone le ore di educazione fisica non esistono. Esistono i club sportivi pomeridiani (con relative palestre attrezzate), di ogni sorta di disciplina esistente: nuoto, basket, baseball, pallavolo, kendo, judo. Ma i club possono anche non essere sportivi: fotografia, arte, musica, letteratura, informatica. I questo caso uno studente finite le ore di scuola normale si ritroverebbe di nuovo seduto. Ed è qui che entra in gioco radio taisō con i suoi esercizi salutari.


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5. Niente supplenti di insegnanti assenti

Se un insegnante è assente o malato, la classe che avrebbe dovuto seguire non viene assegnata ad un altro docente. Gli studenti, rimasti senza nessuno che li controlla, a questo punto si mettono a studiare la lezione da soli. Riuscite ad immaginare una cosa simile in una scuola Italiana o Europea? Senza un professore sostitutivo, un bidello o un qualche adulto che vigila in classe verrebbe fuori una bolgia infernale.

In Giappone invece questo problema non si pone. Gli studenti nipponici sono generalmente molto seri e disciplinati. E vedono la scuola come una seconda casa fatta apposta per impegnarsi ed ottenere buoni voti. Non un centro aggregativo dove fare baldoria con gli amici. Incredibile.

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