10 cose su Conan il ragazzo del futuro
Conosco tante persone che alla fatidica domanda su qual’è la serie anime preferita di tutti i tempi, rispondono Conan il ragazzo del futuro. Me compresa. Un anime datato (1978) ma che rimane sempre fresco e non scade mai. E soprattutto nel quale si riconosce chiaramente la mano del regista di animazione giapponese più iconico e amato del mondo: Hayao Miyazaki.
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Ecco allora 10 cose sul ragazzo del futuro post-apocalittico dai piedi prensili più famoso di sempre, 10 cose su Conan il ragazzo del futuro che forse non sappiamo. Ma tranquilli: se non lo avete ancora visto, o non conoscete il finale, questo elenco di curiosità è senza SPOILER di trama!
10 cose su Conan il ragazzo del futuro
1. L’uscita in Giappone e l’arrivo in Italia
La serie anime Mirai Shounen Conan 未来少年コナン va in onda per la prima volta in Giappone, nella rete nazionale NHK, il 4 aprile del 1978. L’anime conta 26 episodi in totale ed è diretto dal 37enne Hayao Miyazaki alle prese per la prima volta con una serie tv tutta sua. Lo Studio Ghibli nel 78′ ancora non esisteva ma questo anime ha in sé tutto ciò che poi ritroveremo nella poetica dei suoi due registi fondatori Miyazaki e Takahata.
In Italia Conan è arrivato qualche anno dopo, nel 1981 per la precisione. Passò in diverse emittenti e piccole tv locali nei primi anni 80′. Nell’82’ viene trasmesso da Rete4 e in seguito da Telemontecarlo (TMC) fino all’inizio degli anni 90′. Nel 2007 Dynit ne acquisisce i diritti e fa uscire una nuova edizione con un nuovo doppiaggio. Questa è anche la versione trasmessa più recentemente, sul canale satellitare Sky Cooltoon.
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2. Il romanzo originale che ha ispirato Miyazaki
La storia di Conan è la trasposizione animata del romanzo di fantascienza di Alexander Key The Incredible Tide (l’Incredibile Marea) ambientato nel 2008, dopo una ipotetica tremenda terza guerra mondiale che ha distrutto tutto e fatto sprofondare i continenti in mare. E’ un romanzo profondamente antimilitarista ed ecologista che si accorda perfettamente alle filosofie di Hayao Miyazaki.
Il memorabile anime televisivo che ne trasse, con la collaborazione di Isao Takahata per Nippon Animation, è appunto “Mirai shonen Conan” letteralmente Conan il ragazzo del Futuro. Ma in alcuni punti, ad esempio nella scelta di alcune situazioni e personaggi, la serie si discosta dal libro per accentuarne il tono avventuroso.
Romanzo versione cartacea > Conan il ragazzo del futuro
3. La problematica produzione della serie
Oltre ad Hayao Miyazaki, sul progetto Mirai Shounen Conan alla Nippon Animation, hanno lavorato altri grandi nomi degli anime. Ad esempio Yoshiyuki Tomino di Gundam e il suo futuro compare allo Studio Ghibli, ancora non esistente all’epoca, Isao Takahata. Regista, tra l’altro, della serie di Heidi e del bellissimo e tristissimo film Una tomba per le lucciole.
La produzione di Conan però fu davvero problematica: il team di lavoro aveva appena terminato un lungo e triste meisaku. Trattasi di anime della serie World Masterpiece Theater (Sekai meisaku gekijō) letteralmente traducibile come Teatro dei capolavori del mondo, ispirati a romanzi occidentali per ragazzi.
4. I 2 film di montaggio usciti solo in Giappone
Nel 1979 uscì, solo nelle sale giapponesi, un film di montaggio dell’intera serie con alcune modifiche alla trama. Successivamente, nell’84’, uscì anche un altro film di montaggio, sempre solo in terra nipponica: Mirai Shounen Conan Tokubetsu-hen: Kyodaiki Giganto no Fukkatsu (Conan ragazzo del futuro: la resurrezione del robot gigante).
Questo film di 50 minuti, fatto con pezzi copia-incollati della serie, venne proiettato l’11 marzo dell’84’, lo stesso giorno in cui uscì nei cinema giapponesi il mitico film Nausicaä della Valle del Vento, primo lungometraggio diretto da Miyazaki. Uscito anch’esso, come Conan, prima della nascita dello Studio Ghibli (1985).
5. Una visione più ottimista del futuro
In una vecchia intervista prima di cominciare la serie, Miyazaki dichiarò che aveva accettato di lavorare a Conan solo ad una condizione: poter modificare la storia originale a suo piacimento. Non gli piaceva il pessimismo verso il futuro del romanzo originale di Alexander Key. Voleva trasmettere una visione più ottimistica in una serie per giovani ragazzi.
Parole sue: “Considero stupido riversare su dei bambini il proprio pessimismo. Se hai perso la speranza nel domani, puoi rivolgerti agli adulti ma non c’è bisogno di farlo con i più piccoli. A quel punto è meglio tacere”.
Sempre molto diplomatico il nostro amato Sensei…