10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

Il Giappone è un altro pianeta. Lo dicono tutti quelli che ci sono stati almeno una volta ed effettivamente non è solo un banale modo di dire. E’ davvero un paese strano e molto diverso da quelli occidentali. A partire dalle abitudini che i suoi abitanti hanno nel fare le piccole cose di tutti i giorni.

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Sbarcandoci da turista, dopo un iniziale e comprensibile spaesamento, piano piano con il passare dei giorni ci si adatta volentieri ai modi di fare e ai comportamenti caratteristici dei nipponici. Tornando poi “alla realtà” dopo un viaggio in Giappone, anche breve, ci rimarranno addosso facendo scaturire spesso e volentieri in noi la versione nipponica della “saudade” brasiliana.


10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone


10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

1. Togliersi le scarpe prima di entrare in casa

E’ forse una delle prime cose che colpisce noi occidentali in visita nei paesi asiatici. Da un lato le prime volte che ci troviamo a doverci “spogliare” delle nostre scarpe in luoghi pubblici, proveremo imbarazzo, soprattutto se non siamo certi della salubrità dei nostri onorevoli piedini. Dall’altro però ammireremo questa usanza che rivela un occhio di riguardo verso il non portare lo sporco e i germi dell’esterno negli ambienti chiusi. Anche se poi le strade in Giappone sono talmente pulite che non ce ne sarebbe bisogno.

Di ritorno dal Giappone l’abitudine di avere le pantofole preferite vicino al portone d’ingresso diventa la normalità e non si entra più con le scarpe in casa. Effettivamente farlo è una cosa abbastanza stupida… perché imbrattare un pavimento che poi dobbiamo pulire noi?


10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

2. Riempire tasche e borse di immondizia

Una delle scuse che in Italia molti usano per poter buttare impunemente una cartaccia per terra è “non c’era il cestino, dove la buttavo?” Ebbene sappiate che in Giappone, dove i cestini lungo le strade e nei parchi non esistono (ci sono solo fuori dai conbini aperti h24 o vicino ai distributori automatici), non c’è una cartaccia per terra neanche a pagarla! Come è possibile?

Perché vige un’abitudine meravigliosa, che secondo me dovrebbe diventare legge ovunque: se abbiamo delle cartacce basta metterle in tasca/borsa/zaino/marsupio o quello che ci pare fino ad arrivare ad un bidone o direttamente a casa. E poi le buttiamo nella nostra spazzatura! Si risparmiano pure soldi pubblici per il servizio di nettezza urbana che svuota i cestini sparsi in giro perché… semplicemente non ci sono.


10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

3. Mangiare tutto con le bacchette

Non mi reputo certo una professionista nell’uso delle bacchette (hashi), infatti non ho uno stile perfetto come vorrei. Però per allenarmi mi piace mangiare qualsiasi pietanza usandole! Non solo cibi giapponesi o comunque orientali, ma proprio tutto tutto! Quasi quasi ci mangio anche il gelato! Se anche voi volete migliorare la vostra tecnica di utilizzo perfetto delle bacchette, oltre all’allenamento quotidiano, ci sono anche dei trucchetti nella posizione delle dita che facilitano molto la loro maneggevolezza.

Una delle cose basilari è tenere le bacchette più all’estremità possibile e incastrare bene quella più in basso tra il pollice e la mano, mentre l’altra va impugnata come una penna per aprire e chiudere ed afferrare le cose. Forse dal disegno qui sopra è un tantino più chiaro!


10 abitudini che persistono dopo un viaggio in Giappone

4. Addormentarsi ovunque, soprattutto nei mezzi

Devo dire che questa abitudine io già ce l’avevo prima di andare in Giappone, dato che è un super-potere che mi accomuna molto col popolo nipponico: riesco a dormire ovunque se ho sonno, anche in piedi! Il dondolio e il ronzio di un qualsiasi mezzo di trasporto poi mi concilia in maniera dolcissima il sonno, come succede a chi prende il treno o la metro in Giappone.Lo spettacolo delle persone che dormono profondamente dentro alla metropolitana di Tokyo, a volte in strane posizioni ma che alla loro fermata magicamente si svegliano e scendono, è una delle cose più caratteristiche che si possa vedere di questa indaffarata città. Da non sottovalutare anche la tranquillità del fatto che nessuno approfitterà della momentanea distrazione del dormiente per rubare le sue cose! Complici di questi stati comatosi così diffusi sono anche le tante ore lavorative di alcuni poveri salaryman che appena toccano i sedili, dolcemente riscaldati in inverno e piacevolmente freschi in estate, crollano inesorabilmente dalla stanchezza.


5. Fare la doccia seduti

I bagni giapponesi sono una delle cose più flashanti che un gaijin (straniero) può provare nel Sol Levante. Una volta sperimentati è impossibile non riconoscere la loro superiorità rispetto a quelli “normali”. Io non ho un bagno stile giapponese a casa, sia chiaro (anche se mi piacerebbe..) ma sopperisco abbastanza bene la sua mancanza con la fantasia.

Avendo una vasca da bagno che si chiude diventando anche una doccia, mi piace molto lavarmi prima col doccino seduta sulla vasca vuota (in piedi scivolerei dato che non amo i tappetini di gomma), per poi riempirla successivamente e stare in ammollo come fanno in Giappone. E’ un pochino lungo come bagno questo, quindi quando ho poco tempo mi limito a fare solo la doccia seduta senza ammollo. Ditemi che non sono la sola psicopatica che fa questa cosa…

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